Acabnews Bologna

“Il diritto di abortire va comunque garantito”

Mujeres Libres: nell’emergenza sanitaria per coronavirus l’interruzione volontaria di gravidanza è “anch’essa emergenza e non può essere rimandata”. Dal collettivo femminista i contatti per dare un supporto e le indicazioni su dove e come accedere al servizio in città.

01 Aprile 2020 - 14:56

“In questi periodo caratterizzato dall’emergenza sanitaria, in un clima di grande incertezza e instabilità molte cose sono passate in secondo piano, negli ospedali tutte le forze sono concentrate per arginare il contagio e curare le persone che hanno contratto il virus. Ci sono, però, interventi che son anch’esse delle emergenze e non possono essere rimandate, l’interruzione volontaria di gravidanza è uno di questi“. A scriverlo in rete è il collettivo femminista Mujeres Libres, che sul suo sito web spiega: “E’ di fondamentale importanza che sia garantito alle donne il diritto di abortire, diritto che in tempi non emergenziali è fin troppe volte ostacolato, in questo periodo più che mai deve essere facilmente accessibile, per tutelare il diritto di interrompere una gravidanza e farlo nel più breve tempo e passaggi possibili per tutelare la propria salute. Sei una persona che deve sottoporsi a un’ivg? Forse desideri la compagnia ed il supporto di una voce amica che ti sia accanto, anche se telefonicamente, al di là dell’iter sanitario, una donna che ti dia sostegno nella tua scelta. Noi Mujeres Libres ci siamo! Scrivi il tuo numero ad uno dei nostri canali (Pagina facebook: Mujeres Libres Bologna; mail: viazambonifemminista@inventati.org) e il modo in cui preferisci essere contattata (ad esempio chiamata telefonica o whatsapp) e sarà nostra premura contattarti nei tempi e modi da te richiesti per supportarti. Ora più che mai crediamo che sia importante prenderci cura le une delle altre, da qualunque luogo ti trovi ti daremo supporto”.

Continuano le attiviste: “Noi Mujeres Libres ci occupiamo da tempo di aborto, sostenendo le scelte di chi decide di fare una Ivg, impegnandoci perché il diritto all’aborto sia rispettato e perché le donne che lo scelgono possano viverlo in tranquillità senza subire alcun giudizio o essere ostacolate da personale sanitario obiettore. Ci siamo impegnate anche nel decostruire gli stereotipi che vedono il senso di colpa come presenza inscindibile dall’esperienza dell’aborto, chiedendo alle donne che lo hanno affrontato di condividere la loro esperienza per poterne fare tesoro per altre donne. Pensiamo che la narrazione sia importante. Per superare quella dominante, in cui la colpa è una presenza costante, rilanciamo la nostra campagna Abortisco e #nonmipento, già attiva nei nostri canali, per poter condividere esperienze anche in questo momento particolare, in cui paura e instabilità serpeggiano fra di noi come il virus. Noi ci siamo, noi ti sosteniamo. Sei una persona che ha avuto esperienze di IVG e vuoi condividere la tua esperienza o parlarne con una voce amica e solidale? Puoi richiedere di essere contattata da noi nelle modalità sopra descritte. Oppure mandarci il tuo racconto dell’aborto in tempo di Covid-19 per iscritto così da poterlo condividere con altre donne”.

Il collettivo spiega poi come accedere al servizio di Ivg, che è garantito, e dove rivolgersi, dato che “il percorso per accedervi è stato modificato, così come le strutture che garantiscono il servizio”. La struttura è l'”Ospedale Maggiore, largo Bartolo Nigrisoli 2, Ostetricia-ginecologia, Day hospital ginecologia, palazzina F, piano terra. Centralino: 051 6478111″. L’accesso è invece diretto: “Dal lunedì al venerdì, dalle 8:30 alle 12:30. Documenti necessari: documento d’identità e tessera sanitaria. Non sono richiesti né il certificato medico che attesti la gravidanza, né il test di gravidanza nominale”. All’ospedale Sant’Orsola-Malpighi invece, segnala il collettivo, il servizio è sospeso.

“Consigliamo comunque -concludono le Mujeres Libres- di chiamare la struttura presso cui si vuole interrompere la gravidanza per avere informazioni il più possibile aggiornate. Queste informazioni sono state raccolte direttamente da noi, ciò non esclude il fatto che possano esserci imprecisioni e lacune. In caso ne riscontriate vi chiediamo di comunicarcele all’indirizzo email viazambonifemminista@inventati.org e provvederemo ad effettuare le dovute correzioni. Ci auguriamo la massima diffusione di queste informazioni, chiediamo però che non venga modificato il contenuto in nessuna parte”.