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Il carcere è un “nodo alla gola”: il video della presentazione del XX Rapporto di Antigone

I numeri, la detenzione femminile, il fenomeno dei suicidi, la sofferenza mentale delle/i detenute/i e il nodo psicofarmaci, le violenze e gli abusi da parte della polizia: pubblichiamo la registrazione video dell’iniziativa con Valeria Verdolini, Elia De Caro, Valerio Monteventi e Giulia Fabini che si è svolta al Vag61 di Bologna.

06 Luglio 2024 - 10:55

Il carcere soffoca, brucia, spaventa. Spesso uccide. Il carcere è come un nodo alla gola. Si intitola proprio così, “Nodo alla gola”, il XX Rapporto sulle condizioni di detenzione in Italia realizzato dall’associazione Antigone. Una delle presentazioni pubbliche di questo lavoro, che è liberamente consultabile sul sito dedicato agli approfondimenti prodotti da Antigone, si è svolta nei giorni scorsi al centro sociale Vag61 di Bologna e pubblichiamo in questa pagina la registrazione dell’iniziativa a cui hanno preso parte Valeria Verdolini (presidente di Antigone Lombardia e ricercatrice), Elia De Caro (difensore civico di Antigone e avvocato del Foro di Bologna), Valerio Monteventi (Vag61) e Giulia Fabini (presidente di Antigone Emilia-Romagna). Un’occasione per fare un punto sui numeri che caratterizzano la situazione attuale delle carceri italiane, sulla detenzione femminile, sul drammatico fenomeno dei suicidi, sulla sofferenza mentale delle/i detenute/i e la somministrazione di psicofarmaci, sulle violenze e sugli abusi da parte della polizia.

Il rapporto “ci sarebbe piaciuto titolarlo diversamente- ha scritto Antigone nell’editoriale che accompagna il dossier- usando altre parole come innovazione, modernità, riforme, solidarietà, empatia, speranza, fraternità, dignità, normalità, socialità, responsabilità, autonomia, rispetto, affettività, sessualità. Tutte parole che dovrebbero costituire l’essenza della pena e del modello penitenziario prescelto. Spesso parole ignorate, rimosse nella quotidianità detentiva. Purtroppo, però, abbiamo scelto un’espressione tragica come titolo del nostro Rapporto. Un titolo che vogliamo sia un pugno nello stomaco per un’opinione pubblica troppo distratta rispetto alle condizioni di vita nelle carceri italiane e ai troppi morti che siamo costretti a contare. Nelle carceri si respira un’aria di tensione preoccupante. I numeri del sovraffollamento ci riportano al 2013 e alla condanna da parte della Corte Europea dei diritti umani nel famoso caso Torreggiani. Mancano gli spazi. Sono tornati i letti a tre piani che sfiorano il soffitto. Le celle sono per troppo tempo della giornata chiuse. Vengono disincentivate le iniziative del mondo esterno e nel Lazio finanche i pranzi di Natale”.

Il video della presentazione di “Nodo alla gola” a Vag61: