Il centro sociale: “Mentre alcuni ci vogliono fuori dagli spazi che rendiamo vivi, grande festa di quartiere per ribadire il valore dell’autogestione”. Intanto, da via Fioravanti e altre sigle solidarietà per gli antifascisti oggetto di misure.
“Il 30 giugno dell’anno scorso la città intera, quella che resiste, ha riempito il parco adiacente a via Fioravanti 24 per ribadire che Bologna ama, e ha bisogno, di Xm24. Un anno dopo, mentre alcuni continuano a volerci fuori dagli spazi che rendiamo vivi da più di 16 anni, saremo davvero fuori da Xm24, per una grande festa di Quartiere, una festa cittadina aperta a tutt* per ribadire il valore dell’autogestione. Se conosci Xm24, sai che non puoi mancare. Se non conosci Xm24, è una buona occasione per farlo”. E’ la mossa annunciata dal centro sociale della Bolognina dopo che, anche nei giorni scorsi, dalle parti di Palazzo D’Accursio sono tornate a farsi sentire le voci di chi vorrebbe lo sgombero dei locali. “Programma a breve”, aggiungono da via Fioravanti.
Sempre l’Xm24, intanto, prende parola anche per esprimere solidarietà agli antifascisti colpiti da misure cautelari per la mobilitazione contro Forza Nuova del 16 febbraio: “E’ finita la pacchia. Nessuno stupore per il funzionamento della macchina poliziesco-carceraria. Nessuna sorpresa che ai giorni di febbraio, col nazi-leghista di Macerata capace di ammazzare persone in giro avvolto nel tricolore, siano seguiti i giorni dell’idiozia di un gruppo di ignoranti al potere; ed infine, precisamente, dei fomentatori dell’odio razziale e di classe giunti a comporre i vertici degli Interni. Nessuno stupore per lo spirito dei tempi. Ma se il razzismo protofascista va rinsaldandosi nelle istituzioni sarà anche e pur sempre vero che, nel medesimo spazio, esistono nemici del potere, del capitale e di ogni forma di dominio pronti a reagire, capaci di combattere, solidali, mai servi di alcun opportunismo. Come per il 16 febbraio, come per i cinquemila per le strade di Bologna, così oggi e domani, siamo con chi contrattacca, nella resistenza che viene. Libertà per gli/le antifa!”.
Sui divieti di dimora e gli obblighi di firma a carico degli antifascisti interviene anche Vag61: “Esprimiamo la massima solidarietà alle compagne e compagni colpiti dalle misure cautelari dopo la grande giornata antifascista del 16 febbraio scorso. Quella mattina, insieme a tutte le realtà autorganizzate cittadine, c’eravamo tutte e tutti a occupare la piazza vergognosamente concessa ai neofascisti di Forza Nuova. Piazza dalla quale siamo stati cacciati con violenza dalle forze dell’ordine perché la precisa scelta politica fu quella di garantire la passerella al razzista Fiore. In migliaia poi abbiamo attraversato le strade del centro per impedire che i fascisti potessero parlare a Bologna, resistendo ai dispositivi di sicurezza smisurati messi in campo dalle forze dell’ordine. Vogliamo dire a chiare lettere che queste misure cautelari sono inaccettabili e ingiustificabili, segno solo di una ennesima e scellerata scelta politica sbagliata di chi non ha dubbi sul fatto di stare dalla parte sbagliata della storia. Esprimiamo solidarietà anche al compagno condannato ad anni di carcere e agli altri in attesa di processo per i fatti di Piacenza”. Scrive infine Noi Restiamo: “Solidarietà agli antifascisti. Le mobilitazioni antifasciste dell’inverno scorso, seguitesi come un fiume in piena in tante città d’Italia dopo i fatti di Macerata, continuano a essere occasione di repressione per gli apparati dello Stato. E’ di oggi (ieri, ndr) la notizia delle misure cautelari spiccate a quattro compagni bolognesi per aver impedito che sotto le due Torri la propaganda d’odio degli amici di Traini potesse passare come normale prassi democratica, mentre l’anima bella della sinistra si teneva fuori dallo scontro, in città come lungo tutta la penisola”. Il 16 febbraio “c’eravamo tutti e tutte! Che insistano sull’acceleratore della globalizzazione o che invochino piu’ protezionismo, i responsabili dell’attuale crisi sociale e chi soffia sul suo fuoco troveranno sempre chi sara’ pronto a sbarrare loro la strada!”.