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Casa, ieri alla Barca “il primo di tanti cortei nei quartieri”

Nella zona attraversata dalla manifestazione “centinaia di famiglie sotto sfratto”, racconta Social Log: “Rompere la solitudine, sconfiggere la paura e lottare, questa è la soluzione per l’emergenza abitativa”.

31 Gennaio 2016 - 12:17

Corteo stop sfratti - © Michele LapiniLungo le strade della Barca per ribadire che la casa è un diritto e lottare contro gli sfratti è giusto è necessario. Si è svolto ieri il primo “piccolo corteo di quartiere” organizzato dal Comitato Inquilini Resistenti con Social Log. E’ stato “solo il primo di tanti cortei che organizzeremo nei quartieri popolari e periferici della nostra Bologna, per ribadire che da sfratti e impoverimento ci si difende solo con la lotta”, promette Social Log, che come tappa di partenza ha scelto la Barca per festeggiare in strada il rinvio dello sfratto di Stefano e della sua famiglia, ottenuto qualche giorno prima con un picchetto. Ma oltre a Stefano, nella zona popolare della Barca ci sono altre “centinaia di famiglie sotto sfratto”, avverte Social Log, che con la manifestazione di ieri ha rilanciato le richieste dei movimenti per la casa: “Moratoria sugli sfratti e sugli sgomberi, investimenti in edilizia residenziale pubblica, un tetto per tutti e tutte”.

Per gli inquilini resistenti “rompere la solitudine, sconfiggere la paura e raggiungere la lotta, questa è la soluzione per affrontare lo sfratto incombente e l’emergenza abitativa nella nostra città. Bologna, come altre città d’Italia, in questi ultimi anni ha visto una crescita impressionante della richiesta di sfratti, dovuti nella maggioranza dei casi alla ‘morosità incolpevole’ dell’inquilino che a causa della crisi economica, e quindi disoccupazione e precarietà non ha potuto più pagare l’affitto per sopravvivere insieme alla propria famiglia. Se si è sotto sfratto non c’è da vergognarsi, ma al contrario trovare il coraggio per lottare insieme a tante altre persone e famiglie che si trovano nella stessa situazione”.

Intanto la Coalizione internazionale Migranti e Rifugiati insieme all’Usb Migranti fa il punto sulla situazione delle famiglie che hanno lasciato l’ex Beretta: “Tutti gli occupanti vivono questo momento di transizione in una condizione di sicurezza e decoro. Nessuno è finito per strada. Non vi sono ragioni per ritenere che gli impegni assunti dall’amministrazione comunale non vengano rispettati dato che proseguono con alacrità i lavori della commissione formatasi in quell’occasione. Alcuni risultati sono già stati prodotti e una famiglia ha già trovato collocazione in appartamento. Contiamo di portare a compimento questo percorso in tempi ragionevolmente brevi ma compatibili coi passaggi burocratici indispensabili”.