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Idra, fumata nera dopo l’incontro con la Curia

L’Istituto diocesano non intende dialogare senza che gli occupanti lascino l’immobile. Loro rifiutano e attaccano: “Fanno speculazione, allineandosi a Mafia capitale. Dignità non è elemosina e sottomissione, ma lotta per i propri bisogni”.

17 Dicembre 2014 - 16:28

Occupazione Idra (© Michele Lapini)Sì è appena concluso l‘incontro con don Marco, l’intermediario dell’ Istituto Diocesiano di sostentamento del clero, che ieri, a seguito dell’azione comunicativa avvenuta all’interno dello stesso istituito, aveva deciso di annullare il tavolo di trattativa ufficiale prefissato per oggi alle 12, venendo quindi meno agli accordi stabiliti nell’iniziativa di ieri mattina.

Don Marco è arrivato scortato dai suoi legali recitando un copione amaro per la missione che la chiesa dice di assolvere e miope rispetto alla situazione sociale reale: a quanto pare l’emergenza abitativa che sta sconvolgendo anime e corpi ha trovato un nuovo sostenitore in chi dovrebbe praticare solidarietà sociale reale e che, invece, sta praticando la fruttuosa attività della speculazione edilizia, allineandosi alla linea lanciata da mafia capitale.

Don Marco ha infatti posto come presupposto per poter dialogare la restituzione dell’immobile abbandonato che con l’occupazione ha visto una seconda vita, rifiutandosi di riconoscere la legittimità delle istanze abitative poste dai soggetti colpiti dalla crisi. Alle provocazioni e alla cecità di chi Don Marco rappresenta noi rispondiamo con un secco rifiuto portando sul tavolo del discorso un’analisi reale, riconosciuta dalle recenti dichiarazioni di Scola e da quelle di Sodano, pronunciate durante una funzione celebrata all’interno di un’occupazione abitativa, e dello stesso Papa Francesco: ci sono troppe case senza persone e troppe persone senza casa.

Noi riaffermiamo con determinazione la strada intrapresa, nella risposta immediata ai bisogni sociali, perché ci sono famiglie, precari e studenti che quest’inverno lo vogliono vivere nella tranquillità di un’abitazione contro la crisi. Perché la casa è un bene fondamentale per la dignità di ognuno, perché un tetto sopra la testa devono averlo tutti, anche se questo significa lottare contro leggi ingiuste che avvantaggiano soltanto chi con la crisi e la speculazione si arricchisce. Perché la dignità non è fatta di elemosina e sottomissione, ma di teste alte e lotta per affermare i propri bisogni.

Viva la lotta per la casa!

Idra