Prezzi delle compravendite immobiliari su del 4,6%, il doppio in centro: mercato dominato dagli investimenti turistici. Su Bettina e gli altri megahost Airbnb, Lubo al Comune: “Lentezza istituzionale favorisce speculazione”. Studentati, mancano 200 posti.
Non passa giorno senza che nuovi tasselli si aggiungano a comporre il puzzle inquietante della rapidissima trasformazione urbanistica che sta investendo Bologna. Uno dei principali franchising di intermediazione immobiliare ha diffuso i propri dati sull’andamento del mercato immobiliare: i prezzi sono cresciuti del 4,6%, in centro del 9,1%, e a trainare il boom ci sono soprattutto gli investimenti del settore turistico, concentrati sui trilocali che costituiscono il 53,2% delle compravendite contro una media delle grandi città del 23,5%. Poi c’è chi compra per affittare agli studenti, cercando di approfittare dell’impennata dei canoni dovuta proprio alla concorrenza delle locazioni turistiche. Alle compravendite vanno di pari passo i cambi di destinazione d’uso degli uffici in abitazione. Tutto dà l’idea di una sfrenata corsa all’oro, dove vincitore è chi ha capitali da investire sul mattone e i vinti sono tanto i bolognesi di ceto medio e basso, spinti verso periferie e hinterland, quanto gli studenti: quelli che non possono stare al passo di canoni in costante aumento finiscono di fatto espulsi dalla città e dall’università. Peraltro Ergo, l’azienda regionale per il diritto allo studio, ha ammesso proprio questa mattina di non aver trovato posto negli studentati per “circa 200-250” studenti idonei, a fronte di domande in aumento di oltre il 14%.
Tra chi sta facendo soldi a palate ci sono i megahost della piattaforma digitale Airbnb come la famigerata Bettina, rispetto alle quali ieri questo giornale titolatava sul Comune che “batte un colpo”. Questo il commento con cui il collettivo studentesco Lubo, che nei giorni scorsi ha messo il luce il caso, ha condiviso l’articolo in rete: “Il Comune batte dei colpi, noi costruiamo continuità. Se si vuole pensare di affrontare seriamente la questione abitativa, infatti, non bastano dei colpi o degli spot una tantum. La lentezza istituzionale è proprio uno dei motivi per cui trovano spazio nuove forme di speculazione. Volente o nolente il Comune asseconda il processo di turistificazione selvaggia della città. Noi vogliamo creare un’interferenza con questi processi per costruire un’altra idea di città!”.