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I gadget nazifascisti? Va sempre peggio [foto]

Dopo la segnalazione di Zic.it il Comune ha detto di voler intervenire, ma intanto anche in piazza Santo Stefano spunta la paccottiglia con Mussolini o svastiche e perfino un tirapugni con il simbolo delle SS.

12 Febbraio 2018 - 11:41

Più di due mesi fa Zic.it ha segnalato pubblicamente la vendita di paccottiglia nazifascista (calendari con il volto del Duce, accendini ornati di croci celtiche o con le effigi di Mussolini e Hitler, portachiavi della X Mas e ricchi di croci uncinate, aquile e fasci littori) tra i banchi del Mercato del collezionismo, che si tiene ogni giovedì nella centralissima piazza VIII Agosto. Pochi giorni dopo, ancora Zic.it ha pubblicato delle altre foto scattate in quel caso al Mercato Antiquario Città di Bologna, che si tiene il secondo fine settimana del mese in piazza Santo Stefano: mostrano oggetti che (almeno a prima vista) sembrano più propriamente di antiquariato, ma comunque ornati con simboli e icone richiamanti il ventennio e il terzo Reich. Nel frattempo, in più occasioni l’amministrazione comunale ha promesso di voler intervenire sul tema. Prima l’assessore Matteo Lepore e poi il suo collega Alberto Aitini, che nel frattempo ha preso dal primo la delega al Commercio, hanno dichiarato di voler modificare i regolamenti in modo tale da impedire la vendita di certi gadget. Ma il tempo passa e di concreto non si è ancora visto nulla. Aitini, del resto, proprio in questi giorni di alta tensione sul tema fascismo a seguito dei fatti di Macerata, trova tempo per partecipare alle iniziative contro i parcheggiatori abusivi all’ospedale Maggiore organizzate dal già leghista Manes Bernardini, che qualche tempo fa nello stesso luogo organizzava ronde “anti-rom”. Il tempo passa e, semmai, le cose addirittura peggiorano a giudicare dalle nuove foto che pubblichiamo oggi, scattate sabato al già citato mercato di piazza Santo Stefano: ora anche lì, antiquariato a parte, si vendono gadget dello stesso tipo di quelli di piazza VIII Agosto. Fiaschette con il volto di Mussolini, che appare anche sui portachiave e sugli immancabili accendini al pari della bandiera della Rsi (ma ci sono anche gli accendini a forma granata o proiettile, per gli appassionati del macabro genere). E poi ancora altri oggetti pieni di svastiche o affini e perfino un tirapugni con il simbolo delle SS. Luca Traini, lo sparatore razzista di Macerata, non faticherebbe a trovare un “bel” souvenir di Bologna.