Attualità

Grillo e la nuova vecchia politica

Cosa succede tra i grillini in vista delle prossime elezioni regionali.

26 Dicembre 2009 - 13:41

Come si scelgono le candidature per le elezioni regionali? “Riunioni per pochi e scelti durante le quali si è’ vista la peggior politica della prima repubblica, fatta di intrallazzi, accordi sottobanco, politica nei corridoi, minacce d’espulsione, decisioni prese, votate e poi rimaneggiate”.

Lo dicono i grillini di Ravenna. Niente di strano, fin qui. Il linguaggio è quello, la retorica pure e anche il terreno di battaglia. E non si può negare un fondo di verità spalmabile sull’intero arco costituzionale. La novità è il bersaglio. Pd? Pdl? No, troppo facile. I grillini di Ravenna ce l’hanno con Grillo e con il loro stesso movimento.

Agli esordi del cosiddetto “grillismo” l’allora comico genovese giurò che il suo movimento non si sarebbe candidato alle elezioni: vecchia politica, quella. Com’è noto le cose sono andate diversamente e oggi numerosi grillini siedono nelle aule di palazzo. Dopo le amministrative toccherà alle politiche, Grillo lo ha già annunciato. Intanto in primavera ci sono le regionali e i grillini sono già scesi in campo. Il candidato per l’Emilia Romagna, presentato pochi giorni fa a Palazzo D’Accursio dallo stesso Grillo, è il consigliere comunale bolognese Giovanni Favia: che correrà sempre per infondere il famoso “virus” nella vecchia politica, chiaro…

Da Ravenna, però, si racconta una storia diversa. E sono gli stessi seguaci di Grillo a farlo. Dopo che qualche dissidio era già emerso a Bologna, i grillini ravennati fanno sapere che non appoggeranno la candidatura di Favia. La decisione è stata presa in riunioni da prima repubblica che rappresentano “tutto cio’ che per anni avevamo contestato portando la bandiera di Grillo”. Nonostante ci fossero tre candidati alle primarie, spiegano da Ravenna, “con un comunicato da veggente Grillo annuncia sul suo blog che il candidato e’ Giovanni Favia, consigliere comunale a Bologna, che si appresta pertanto a lasciare l’incarico per il quale e’ stato votato dai cittadini dopo solo cinque mesi”. Le primarie che sono seguite sono state “a numero chiuso, con delegati scelti in maniera poco trasparente e con voto palese per la maggioranza di essi”. Quind i grillini dicono: “Abbiamo ritirato ogni disponibilita’ per appoggiare questa politica senza etica”.

C’è questo, dunque, dietro quel grillismo che doveva cambiare il sistema. Noi lo immaginavamo, ora lo dicono anche i grillini. Cara, vecchia politica.