Acabnews Bologna

Granarolo, lavoratori sotto i camion per fermarli

Tensione allo stabilimento, la polizia trascina via i manifestanti uno per uno. Crash: Calzolari di LegaCoop parla di disegno eversivo? “Provocazioni vigliacche, giornata di lotta di oggi è risposta”. Hobo: “E’ prova dell’irriducibile resistenza dei lavoratori”.

20 Dicembre 2013 - 12:40
(foto da twitter @Infoaut)

Ancora ore di lotta dura ai cancelli della Granarolo. Un picchetto composto dagli operai e da numerosi compagni e compagne ha bloccato per ore le entrate e le uscite della multinazionale del latte pronta a fare grandi guadagni nelle feste natalizie. Verso le 7am sono arrivate le prime camionette di carabinieri e a seguire i celerini. Dopo poco sono iniziate le operazioni di sgombero del picchetto che ha visto i poliziotti alzare le mani, spingere a scudate e a trascinare a terra gli operai e i solidali. La celere riesce nel suo intento dopo ben 5 tentativi di aggressioni al presidio.

Tanta è la determinazione del picchetto che una volta eseguito lo sgombero molti operai si lanciano sotto i camion che tentavano di entrare o uscire dai magazzini per continuare a bloccarli. A quel punto anche il resto del presidio decide di imitare il gesto di lotta. Le operazioni di sgombero si fanno così più lunghe e la polizia ci metterà delle ore a trascinare da sotto i camion i manifestanti e a circondarli in una zona poco distante. Durante l’ultimo sgombero un facchino viene pesantemente spinto e strattonato procurandosi diverse ferite, e mentre scriviamo è ancora in ospedale per le cure.

La giornata di lotta di oggi risponde in modo chiaro e determinato alle provocazioni vigliacche del boss della lega coop Calzolari che giorni fa aveva attaccato la lotta operaia contro la Granarolo definendola come parte di un disegno eversivo. L’intento di criminalizzazione del boss del latte coop Calzolari viene rispedito al mittente dalle rivendicazioni degli operai licenziati mesi fa per aver partecipato ad uno sciopero.

Ripetiamo ancora una volta che fino a quando i facchini non verranno tutti riassunti e non verrà riconosciuta loro, la dignità che gli spetta, non daremo tregua ai padroni delle cooperative della logistica. Intensificheremo iniziative pubbliche di lotta secondo le necessità del movimento operaio della logistica e aumenteremo le giornate di boicottaggio nazionale contro la Granarolo che dal nord al sud dell’Italia porteranno all’interno delle coop e dei grandi supermercati le ragioni della lotta degli operai bolognesi, e la denuncia pubblica delle nefandezze di cui è protagonista la multinazionale del latte.

Il tempo degli oltraggi e delle umiliazioni, delle sofferenze e delle aggressioni razziste nei magazzini della logistica è finito! I facchini non sono più vittime, ma sono protagonisti di una lotta importante che riguarda i diritti e la dignità di tutti gli sfruttati e le sfruttate in italia. L’avevamo promesso che quest’anno il “Natale sarebbe stato senza Granarolo, ma al fianco dei facchini”, e così è. Aspettateci, torneremo, e non solo a Bologna. La solidarietà verso i facchini della Granarolo è tanta e si farà sentire in tutto il paese. E’ solo l’inizio… sciopero e lotta dura fino alla vittoria!

Segnaliamo che durante l’iniziativa di lotta alla Granarolo alcuni militanti del Laboratorio Crash erano al fianco delle lavoratrici delle pulizie della cooperativa Camst in via Sabatucci in sciopero per il taglio delle ore, per le paghe da fame e condizioni di lavoro disumane. Ormai a Bologna nessuno resterà più solo o sola a soffrire in silenzio la povertà e gli effetti terribili della crisi e della precarietà, noi ogni volta che ci sarà bisogno saremo là dove la lotta chiama!

Sciopero fino alla vittoria! Assediamo la logistica! Assediamo l’austerità e la precarietà!

Laboratorio Crash

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Sono ancora convinti che provocazioni verbali (particolarmente infami le ultime di Calzolari che equipara i facchini in lotta a mafiosi e terroristi) e violenza poliziesca possano fermare la rabbia degna dei lavoratori della logistica in lotta. Ma si sono sbagliati!

L’ultima prova è di questa mattina. E’ la prova dell’irriducibile resistenza dei lavoratori da mesi in lotta per il reintegro, dopo il licenziamento illegittimo dello scorso aprile, dopo che l’accordo sottoscritto dal prefetto lo scorso luglio è rimasto disatteso.

Il blocco ai cancelli dello stabilimento Granarolo di Bologna – azienda che, apprendiamo da twitter, si è lanciata “alla conquista di Gran Bretagna e Irlanda” – è andato avanti per oltre sei ore e il danno al colosso del caseario made in Italy è stato ingente. Un danno economico e d’immagine la cui misura è espressa dalla violenza di polizia e carabinieri che questa mattina hanno provato per cinque volte a sgomberare il picchetto. Contro le lotte della logistica hanno ancora una volta messo in campo la violenza cruda dei manganelli. A Usman, che per questa violenza si trova adesso in ospedale, va la nostra piena solidarietà. Quello che abbiamo imparato in questi mesi di picchetti e blocchi costruiti insieme è che la dignità sul lavoro è innanzitutto rifiuto dello sfruttamento e questo si conquista solo con la lotta.

Natale è vicino. La lotta non si ferma. Fino alla vittoria!

Hobo – Laboratorio dei saperi comuni