Culture

Graffiti, scarica lo speciale in pdf: le offensive del Comune dal ’92

Lo speciale in pdf di Zic che ripercorre, di Giunta in Giunta, le offensive del Comune di Bologna contro i writers. Inchieste condotte tra il 1992 e il 1999 prima da Mongolfiera e poi da Zeroincondotta. Scarica il pdf.

26 Ottobre 2009 - 02:16

> Scarica  Graffiti: lo speciale di Zic

> Vai a foto e audio da “Graffiti, una commedia in bianco e nero” a Vag61

Ballotta Lunetta GamberiniMuri pulitissimi o segnati da graffiti, muri decorati ad arte o carichi di storia, muri ricoperti di edera o di manifesti pubblicitari, muri che lanciano messaggi d’amore o che parlano di politica.

In Inghilterra sostengono che la vivacità di un popolo si vede dai suoi muri, in Francia c’è il detto che “i muri sono la carta dellacanaglia”. In Italia invece, e specialmente a Bologna, sembrerebbe che tutti i mali della città siano causati dallo stato dei suoi muri.

Sono i graffiti, le tag, il cosiddetto “rusco verticale”, i nemici da debellare se si vuole combattere veramente il “degrado”.

Per chi i soldi non ce li ha gli spazi di agibilità sono sempre di più negati e, tra questi, c’è n’è uno che rischia di essere più negato degli altri: lo spazio verticale! Cioè quello riferito ai muri e alle pareti cui spesso vengono affissi volantini o locandine. Le multe per chi viene sorpreso con linguetta di scotch in una mano e volantino da attaccare nell’altra, si sono trasformate in veri e propri salassi economici.

L’attacchinaggio, che da sempre è il mezzo di comunicazione principale per moltissime realtà di base, viene criminalizzato subito dopo le bombolette dei graffitisti.

Graffitisti Centro CavallazNon sono un problema invece i tanti spazi del territorio metropolitano occupati esclusivamente da cartelloni e manifesti pubblicitari o dalle insegne al neon commerciali, che invitano a comprare e consumare logorando la mente, il corpo e la possibilità di desiderare altro. Se vogliamo parlare di degrado, non possiamo tacere la sensazione triste che trasmettono pur non avendo un solo scarabocchio diversi muri: pensiamo, semplicemente, a un intonaco scrostato, a una facciata nera di smog, a una saracinesca marron-ruggine, a una facciata lasciata andare.

Graffitisti ConventionNei mesi scorsi tutti i giornali cittadini hanno dato spazio a un prete paranazista secondo cui il giusto castigo contro un graffitista sarebbe “denudarlo e verniciarlo con la sua stessa bomboletta”, e hanno fatto questo per sostenere incondizionatamente il sindaco Delbono che vorrebbe “che quei tre su cento si sentano tanto in colpa da non sfogare le loro pulsioni grafomani sul portico del muro sotto casa”.

mongolfiera Graffiti 1992Forse la città, più che perseguirli potrebbe invece ringraziarli i writers che con i loro colori, i loro segni, i loro graffiti, i loro murales (belli o brutti che siano) restituiscono a certe facciate un’ immagine, un senso… e la curiosità di alzare gli occhi a guardarle.

I graffiti e anche le tag all’apparenza più insignificanti consentono l’accesso e la fruizione a chiunque, sono un modo di riappropriarsi di quello che le corporation, i cartelloni pubblicitari e i brand hanno deciso di togliere.

Solo un consiglio dunque: non assecondiamo questa “guerra comunale”… continuiamo a usare i muri per mandarci dei messaggi.

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> All’interno dello speciale

Del “problema” graffiti a Bologna si cominciò a parlare agli inizi degli anni Novanta. All’epoca, il settimanale Mongolfiera decise di lavorare a un’inchiesta su un fenomeno giovanile fino ad allora mai preso in considerazione… Rileggendoli oggi si vede come quei servizi siano ancora di grande attualità.

– Le bande della bomboletta [Mongolfiera / maggio 1992]

Colpiscono da mezzanotte in poi, si muovono soli o in piccoli gruppi, scelgono la zona propizia e il momento adatto e “sparano” in pochi secondi la propria firma con lo spruzzo di una bomboletta sparay. E la parete vergine diventa “messaggio” e “avviso”.

Intervista a Ciuffo, Droit e Ragio

I colori della Lunetta Gamberini

…e al DAMS si prepara un museo

Writer!!!!

– La tribù della bomboletta spray [Mongolfiera / gennaio 1993]

Li chiamano graffitisti anche se loro non amano questo termine. Eppure riempiono di disegni colorati i muri di una città spenta.

– Operazione muri puliti [Zic / marzo 1999]

Il Comune e il sindaco Vitali annunciano una tenace lotta di resistenza al “rusco verticale”e ai graffiti… come a Milano…

Tra graffiti ed ascensoristi dell ’anima: la now wave visiva

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