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Giornata contro Forza Nuova, due divieti di dimora agli antifascisti

I provvedimenti per il corteo contro Forza Nuova del 20 maggio scorso, quando i manifestanti resistettero alle cariche della polizia. Cua: “Intimidazione da parte della Questura, non solo ad un compagno, ma ad un’intera città”. Oggi alle 18 presidio in piazza Verdi.

20 Novembre 2019 - 15:12

“Questa mattina è stato notificato un divieto di dimora della questura di Bologna nei confronti del nostro compagno Martin. Questa misura repressiva a dir poco di carattere medievale arriva contro Martin per una giornata di lotta dalla potenza grandissima, quella dello scorso 20 maggio, giornata di mobilitazione contro la peste nera fascista Roberto Fiore, che pretendeva di parlare in una piazza della nostra città”. Lo ho scritto il Cua in mattinata, lanciando un presidio di mobilitazione alle 18 di oggi in piazza Verdi. Anche un altro attivista è stato colpito dalla misura: “Davide, compagno di Modena, anche lui raggiunto da un infame foglio di via”. I due sono stati accusati di resistenza a pubblico ufficiale e porto di oggetti atti ad offendere, e i provvedimenti eseguiti ieri dalla digos a Bologna e Modena.

Per gli studenti “si tratta di una ripicca, di un’intimidazione da parte della questura, non solo ad un compagno, ma ad un’intera città, che sempre in momenti come quello in cui il fascista tentava di fare la sua passerella, ha saputo vivere di intelligenza collettiva e spontaneamente invadere le strade e le piazze, per difenderle. Bologna questo lo sa bene: le strade sicure non le fanno i divieti di dimora, le fanno i compagni e le compagne che lottano ogni giorno contro fascismo, razzismo, xenofobia e sessismo. Se pensano che in questo modo Bologna non risponderà più a provacazioni di quanti pretendono di seminare odio nelle nostre piazze, circondati da mura e polizia, si sbagliano di grosso. Antifa, quello che si dice si fa. Per questo oggi saremo in Piazza Verdi alle 18, in un presidio in solidarietà a Martin e a quanti vengono colpiti dalle infamie repressive dello Stato. Toccano uno, toccano tutt*!”.