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Germania / G20 di Amburgo, gli arresti furono illegittimi

Lo ha sancito la Corte di Giustizia Tedesca. Tpo: “Dispositivi che cercano di silenziare chi, con la propria mente e il proprio corpo, si mette a disposizione per costruire un’Europa senza confini e libera dallo sfruttamento”.

07 Dicembre 2018 - 13:21

“Le giornate di protesta contro il G20 di Amburgo hanno rappresentato un interessante laboratorio di convergenze e creatività percorso da migliaia di persone diverse e determinate che hanno manifestato di notte come di giorno per ribadire che ‘l’inferno dei 20 grandi della terra è l’inizio di un mondo senza confini e sfruttamento'”. Lo scrive il centro sociale Tpo di Bologna su Facebook.

Prosegue il post: “Decine di cortei, blocchi, presidi e dimostrazioni si sono riversati tra le strade, i porti e le piazze della città, azioni spontanee e imprevedibili si sono alternate a momenti di grande partecipazione e discussione. Tutti punti di una stessa linea che in quelle giornate di luglio ha scritto la rabbia di molte e di molti contro l’Europa degli stati nazione, dei muri, dello sfruttamento e della paura. Ma il contro vertice di Amburgo non è stato solo questo. Nel cuore dell’ ‘Unione dei diritti e della democrazia’ abbiamo sperimentato sulla nostra pelle l’imponente sistema repressivo, organizzato appositamente per screditare e colpire coloro che hanno deciso di prendere parte a quelle giornate di protesta. Ci ricordiamo la notte dovuta passare nelle celle di detenzione amministrativa dell’aeroporto di Amburgo, le perquisizioni corporali subite, le accuse infondate che ci sono state rivolte. Ci ricordiamo la violenza della polizia, gli arresti basati sulla mera provenienza geografia o sul colore dei vestiti indossati, la detenzione nelle carceri speciali preventivamente costruite per l’occasione. Ci ricordiamo dei mesi che Fabio, insieme a molte e molti altri, ha dovuto passare nelle carceri tedesche e di tutte e tutti coloro che ancora oggi sono processati o detenuti per quelle giornate. Abbiamo denunciato quegli abusi, ed ieri la Corte di Giustizia tedesca ha emesso un’altra sentenza che afferma l’illegittimità degli arresti e delle condizioni a cui sono state sottoposte decine di persone, tra cui i nostri tre compagni che nella giornata dell’8 luglio sono stati vigliaccamente arrestati al termine del grande corteo che ha concluso le giornate di mobilitazione e sono stati detenuti nel carcere speciale ‘GeSa’ in assenza di alcun presupposto”.

Conclude il Tpo: “Questo rappresenta soltanto uno dei passi da compiere per denunciare fermamente l’illegittimità dei dispositivi di repressione del dissenso che, in Germania come in tutta Europa, tentano di silenziare chi, con la propria mente e il proprio corpo, si mette a disposizione per affermare la costruzione di un’Europa senza confini, che garantisca la libertà di movimento di tutti e di tutte, libera da politiche di sfruttamento e viva di città accoglienti. Ad Amburgo come a Bologna, ieri come oggi: non un passo indietro, libere tutte e liberi tutti”.