Sgb: “Riconosciuta gravità situazione”. Coordinamento Migranti: “Piazza Roosevelt tenga conto che intanto sgomberati non hanno tetto sotto cui dormire”. E la sindaca Priolo agita il caso per negare l’accoglienza ai richiedenti asilo di via Mattei.
Ieri gli abitanti del condominio Garibaldi 2 di Calderara hanno manifestato davanti alla Prefettura per chiedere la sospensione dello sgombero avviato nei giorni scorsi per motivi igienico-sanitari, che ha già interessato 47 persone e che dovrebbe preludere all’abbattimento dello stabile, nonché l’avvio di un tavolo di confronto tra le parti.
Racconta Sgb su Facebook: “Una delegazione di abitanti con i rappresentanti sindacali Sgb e un avvocato è stata ricevuta del viceprefetto Dall’Olio. Dopo la nostra esposizione della situazione il vice prefetto ha convenuto che la situazione è grave e complessa e si è impegnato, dopo una consultazione con il prefetto, a organizzare un tavolo per affrontare la situazione. In merito al proseguimento dello sgombero, non essendo di sua competenza, non ha potuto dare certezze ma ha dichiarato che avrebbe consultato la Questura”.
Sempre su facebook è intervenuto anche il Coordinamento Migranti, presente in presidio: “Il Comune di Calderara di Reno considera carta straccia gli accordi di riqualificazione dello stabile ‘Bologna 2′ siglati anni fa con i proprietari degli appartamenti, anche grazie alle lotte sostenute dal Coordinamento Migranti, che è stato a fianco di chi, migranti e italiani, pretendeva una casa dignitosa e sicura. Ora il Comune non solo ha richiesto e ottenuto lo sgombero dello stabile ma si disinteressa della condizione di italiani e migranti, tra cui militanti del Coordinamento, che sono ancora per strada. E’ assurdo che siano loro a dover pagare per le negligenze delle istituzioni che hanno abbandonato lo stabile al suo destino. Il Coordinamento sostiene i migranti e gli italiani in lotta, che questo pomeriggio (ieri, ndr) hanno fatto un presidio di fronte alla prefettura di Bologna, affinché il Comune si impegni a trovare una sistemazione a chi è stato sbattuto fuori di casa, nonostante di tratti di regolari inquilini e perfino proprietari. Motivi sanitari o di sicurezza non possono giustificare il fatto che migranti e italiani possano vivere per strada. Né possono giustificare gli indennizzi che il Comune offre agli sgomberati, talmente miseri da avere il sapore dell’elemosina. Il viceprefetto che ha incontrato una delegazione degli sgomberati non ha potuto o voluto prendere impegni se non quello di convocare un nuovo incontro. Non vorremmo mai che i tempi della Prefettura non tenessero conto che nel frattempo migranti e italiani, tra cui anziani, invalidi e bambini, non hanno un tetto sotto cui dormire.”
Durante il presidio, al megafono era stata ripercorsa la storia che ha portato alla situazione odierna: “Nel 2003 decidono di ristrutturare lo stabile, poi nel 2013 cambiano idea: una parte ristrutturata, una parte demolita. Nel frattempo i lavoratori che abitano nella zona, visto che la situazione di degrado aveva determinato un abbassamento dei prezzi, comprano casa nello stabile. Quando si sparse la voce che sarebbe stato ristrutturato i prezzi salirono moltissimo. Il Comune di Calderara ha continuato a consentire che la gente comprasse le case anche dopo che avevano deciso di demolire. A un certo punto il Comune si rende conto che è troppo costoso ristrutturare, conviene demolire. A quel punto comincia a chiamare gli inquilini, dicendo loro che anche se hanno pagato 90.000 euro, gliene daranno 35.000 di risarcimento. Agli inquilini con contratto di affitto sono stati offerti 1500 euro per andarsene e trovare un’altra casa, dopo che il Comune stesso non era riuscito a trovarne. Queste famiglie, con contratto di proprietà o di affitto, sono oggi costrette a scegliere se andarsene, continuando a pagare il mutuo delle case alle banche, o se accettare la proposta geniale del Comune, che è di fargli pagare anche un affitto. Chiaro che nessuno ha accettato.”
> Gli audio raccolti in piazza da Zeroincondotta:
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Intanto, la vicenda del Garibaldi 2 è stata richiamata dal sindaco di Calderara Irene Priolo (in questi giorni al centro delle cronache locali per la nomina ad assessore alla mobilità a Palazzo d’Accursio), per negare la disponibilità a fornire alloggio ad alcuni dei richiedenti asilo accalcati all’hub di via Mattei: “Vorrei ricordare che in questo momento noi stiamo gestendo un’altra emergenza – ha dichiarato Priolo – perché stiamo lavorando allo sgombero del Garibaldi 2, un progetto impegnativo e molto difficile ma che era indispensabile per l’incolumità dei cittadini. Prima di questa emergenza Calderara ha fatto la sua parte accogliendo insieme alla parrocchia alcuni profughi. Ma visto che ora dobbiamo sistemare 17 nuclei con minori del Garibaldi 2 ho dovuto mettere a disposizione il patrimonio del Comune per questo”.
Piccata la replica giunta poche ore dopo da Sgb: “Oggi la sindaca si è ricordata di avere un ‘problemino da risolvere’, il Garibaldi 2, per giustificare il suo rifiuto alla Prefettura come sindaco all’accoglienza di profughi nel terittorio di Calderara. Si legge che l’accoglienza il suo comune l’ha fatta con ben quattro ospiti nella parrocchia. Wow! Nel frattempo sempre oggi, nel comune di Calderara i Vigili urbani, pare sotto mandato degli assistenti sociali, chiedevano a tutte le persone con caratteristiche somatiche diverse da quelle occidentali (catalogandoli come stranieri) i documenti per accedere negli uffici comunali. Dopo una vivace protesta da parte degli abitanti presidianti del ‘Garibaldi 2’ sono stati costretti a desistere da questo tipo di comportamento. Questi atteggiamenti associabili più ad una società razzista invece che solidale come Sgb li combattiamo ogni giorno invitando chi lotta con noi a dare solidarietà alle lotte degli altri . Un esempio è stato ieri pomeriggio, 2 settembre, gli abitanti sgomberati e non del ‘Garibaldi 2’ hanno presidiato la Prefettura per chiedere un’incontro al prefetto, poi ottenuto, in merito alla vicenda complessa, e non mancante di ombre, dello sgombero per esproprio degli appartamenti del Condomino su detto. Al presidio in solidarietà agli abitanti hanno partecipato a sostegno delle loro ragioni anche una delegazione di sgomberati dall’ex Beretta sia richiedenti asilo, che sono ancora in attesa di risposte abitative da parte dell’amministrazione e che solo un mese fa presidiarono il Comune di Bologna per un giorno intero per ottenere un’incontro, sia le famiglia che attualmente vivono in alloggi ‘di transizione'”.
La mobilitazione prosegue stasera con una fiaccolata prevista alle 20,30 in piazza Marconi, a Calderara.