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Sospesa la garante dei detenuti, Papillon: “Frenata l’arroganza del Comune”

Il Consiglio di Stato ha sospeso Elisabetta Laganà, in attesa che il Tar si pronunci sul ricorso presentato contro la sua nomina. Papillon: “Riconosciute le nostre ragioni, ora a Palazzo D’Accursio prendano atto della sconfitta”.

30 Gennaio 2013 - 19:12

Nuovo capitolo nella tormentata vicenda che, ormai da tempo, ruota attorno all’individuazione del Garante dei detenuti del Comune di Bologna. Il Consiglio di Stato, infatti, ha deciso di sospendere Elisabetta Laganà in attesa che il Tar si pronunci sulla sua nomina. Ad annunciarlo è l’associazione Papillon, promotrice del ricorso insieme al circolo Chico Mendes.

Il Tar aveva stoppato la nomina di Laganà già una prima volta, per incompatibilità, poiche’ era stata giudice onorario del Tribunale di sorveglianza (anche in questo caso il ricorso lo aveva presentato Papillon). In seguito, pero’, Laganà fu rieletta da Palazzo d’Accursio e l’associazione annunciò una nuova iniziativa legale.

Il Consiglio di Stato, a questo punto, hanno deciso di sospendere “la Garante dalle sue funzioni in attesa della definizione della causa davanti al Tar- spiega Papillon- ritenendo fondate le nostre ragioni”. Il Consiglio “ha fatto giustizia ed ha posto un freno ad un atteggiamento arrogante del Comune che, non pago della prima sconfitta innanzi al Tar, ha proseguito sulla strada sbagliata”.

Ora “confidiamo che il sindaco Merola, l’assessore Frascaroli ed i capigruppo prendano atto della sconfitta e vogliano intraprendere una via improntata alla legalita’, a cui anche i detenuti hanno diritto, indicendo un nuovo bando per la nomina, finalmente, di un garante in regola con la legge e dalle riconosciute capacità”.