Attualità

Francoforte sul Meno / “Il nervosismo dietro il governo della crisi”

Il movimento Blockupy annuncia la mobilitazione contro l’inaugurazione della nuova sede Bce nel 2014. “Ai nostri coraggiosi amici della Turchia: la vostra lotta è la nostra”.

09 Giugno 2013 - 11:32

Le riflessioni e valutazioni dopo le giornate di Blockupy 2013

Blockupy 2013 – abbiamo vissuto giorni intensi e potenti di azione collettiva e resistenza comune. Venerdì, più di tremila attivisti hanno bloccato le entrate della Banca Centrale Europea, portando a compimento ciò che avevamo annunciato: portare la resistenza in profondità nel cuore del regime europeo della crisi.

Successivamente, una moltitudine di azioni di disobbedienza ha segnalato le diverse modalità in cui le politiche di deprivazione della crisi pervadono le nostre vite e quelle di milioni di persone in tutto il mondo: attraverso lo sfruttamento e le condizioni di lavoro letali dell’industria tessile globale; attraverso gli sporchi affari della Deutsche Bank con l’industria delle armi; attraverso il land-grabbing o la speculazione nel settore agro-alimentare; attraverso la privatizzazione del lavoro riproduttivo e di cura e il conseguente inasprirsi delle ineguaglianze di genere; attraverso l’evacuazione delle persone dalle loro case (con sgomberi, ristrutturazioni di lusso e privatizzazione delle case popolari); o attraverso le impietose e mortifere politiche di immigrazione e deportazione dell’Unione Europea.

Abbiamo dato vita a un grande campeggio che è stato molto di più che un posto in cui dormire; per attivisti dalla Germania e dall’Italia, dal Belgio, dalla Danimarca, Olanda e Spagna, dalla Grecia e dall’Austria e da molti altri paesi, è stato un punto di scambio e incontro e un luogo di organizzazione collettiva per le azioni.

L’attacco della polizia al nostro corteo internazionale – attraversato da più di 20.000 persone – è stato chiaramente intenzionato a cancellare il successo dei giorni precedenti, e a dividere la coalizione che aveva costruito le giornate di mobilitazione.

I responsabili di questo attacco – in particolar modo il ministro degli interni dell’Assia e il responsabile per la legge e l’ordine di Francoforte, entrambi membri del partito conservatore della Merkel – non potevano tollerare che una manifestazione internazionale passasse proprio dietro la BCE. Nel periodo precedente alla manifestazione hanno provato a vietare il percorso, ma la corte giudiziaria hanno dichiarato illegale il loro decreto. In tutta risposta loro hanno proseguito con il loro intento repressivo, ignorando le disposizioni della corte, evidenziando così quanto le loro retoriche sulla giustizia e sulla legge non siano altro che parole vuote.

Il pericolo che la facciata immacolata della BCE potesse essere macchiata da qualche spruzzo di vernice era a quanto pare una ragione sufficiente per sospendere il diritto di manifestare e ferire, in alcuni casi gravemente, più di 300 persone, con pugni e calci, lacrimogeni e spray al peperoncino.

L’attacco al nostro corteo aveva l’obiettivo di demoralizzare e dividere il movimento. Pensavano davvero che avrebbero potuto circondare 1000 manifestanti dello spezzone anticapitalista alla testa del corteo e che il resto avrebbe proseguito tranquillamente nel percorso indicato dalla polizia. Ovviamente hanno fortemente sottostimato la determinazione e la solidarietà della coalizione e tra tutti i partecipanti. Un attacco ad una parte del corteo è un attacco a tutti noi. Nessuno ha accettato la loro assurda proposta di proseguire e lasciare indietro i manifestanti bloccati dalla polizia. In migliaia sono rimasti in strada fino a tardi e hanno affrontato gli abusi della polizia fino alla fine. In questa esperienza collettiva di coraggio e solidarietà di fronte alla violenza della polizia, i legami tra i diversi membri e collettivi della coalizione e dentro il movimento si sono rafforzati.

Blockupy ha ottenuto un’importante vittoria politica. L’attacco al corteo si è rivelato un disastro politico per il Ministero degli Interni e per i rappresentanti delle politiche autoritarie della gestione della crisi. Siamo determinati a organizzare altre azioni alla Banca Centrale Europea, un nervo scoperto del regime europeo della crisi, dove la protesta è tanto chiaramente efficace quanto indesiderata. Non c’è nemmeno bisogno di smascherare una ad una le bugie e le giustificazioni della polizia e del ministero, molti nella stampa e nell’opinione pubblica lo stanno già facendo. Tutti coloro che erano nelle strade il primo giugno lo sanno bene: nulla nel comportamento dei manifestanti può giustificare l’assalto della polizia. L’ordine di fermare la manifestazione è arrivato dall’alto. Non c’è mai stata la disponibilità a farci manifestare nel percorso che avevamo fissato e che la corte aveva sancito.

La repressione e la brutalità della polizia volevano essere una prova di forza e determinazione, ma non ha fatto altro che mostrare la debolezza e il nervosismo dietro il governo della crisi, che fatica già a trovare legittimazione democratica, e viene rafforzato attraverso pratiche ancora più autoritarie. E proprio per questo intreccio tra autoritarismo e gestione neoliberale della crisi, la resistenza contro i danni sociali di queste politiche, contro l’impoverimento e la rassegnazione in cui milioni di persone sono sprofondate, e la resistenza contro la negazione dei diritti democratici non possono che andare di pari passo. Vogliono il capitalismo senza la democrazia, noi vogliamo la democrazia senza il capitalismo!

Mandiamo un saluto a tutti coloro che ovunque si sono ripresi le strade e lo stanno ancora facendo. In particolare la nostra solidarietà va ai nostri coraggiosi amici della Turchia. La vostra lotta è la nostra.

Durante i giorni di azione di Blockupy 2013 abbiamo fatto un passo avanti verso il nostro obiettivo di diventare parte di un ampio movimento europeo e globale. Continueremo su questo cammino, continueremo e intensificheremo le discussioni e le mobilitazioni transnazionali.

Blokupy promette di mantenere viva la protesta nel cuore del regime europeo della crisi qui in Germania. Le nostre azioni a Francoforte continueranno. Vi manderemo al più presto gli inviti per un meeting che possa iniziare un processo largo e internazionale per la costruzione di una mobilitazione che si opponga all’inaugurazione del nuovo edificio della BCE nel 2014.

Blockupy coordinating committee, 5.6.2013