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Francia / NOG8-G20: Appello per un villaggio autogestito durante l’estate contro il G8/G20

Pubblichiamo, tradotto dalla redazione, il testo dell’appello internazionale per la costruzione di un villaggio autogestito contro il G8/G20. Dal 1 al 3 Aprile sono in corso, in Francia, le riunioni di coordinamento.

02 Aprile 2011 - 12:52

Appello alla mobilitazione per un villaggio autogestito durante l’estate contro il G8 e il G20

La nocività del capitalismo non ha più bisogno di essere dimostrata. Dopo decenni di analisi politiche e di dibattiti interminabili sappiamo quanto i suoi effetti sono violenti, tanto nei confronti dei popoli quanto dell’ambiente in cui vivono. Le “elites” economiche e politiche si sono messe d’accordo per instaurare e mantenere un sistema servo dei loro interessi. La macchina è rodata. E si rinforza. Poche cose le impediscono di sfruttarci ogni giorno di più. Noi sentiamo sempre di più il bisogno di insorgere contro questo mondo che non ci corrisponde. In questa lotta contro l’oppressione capitalista abbiamo più che mai bisogno delle forze ed energie di coloro che sentono questo sistema come invivibile e desiderano impegnarsi per cambiare la mano. Noi vi invitiamo a prenderci un po’ di tempo per riflettere insieme, e organizzarsi in maniera altra all’interno di un villaggio “lungo” che si terrà quest’estate.

La nostra lotta contro il capitalismo non è al suo inizio. Aldilà delle azioni locali e individuali, questa battaglia ha preso spesso la forma di numerosi raduni e campeggi internazionali. Questi ultimi, raggruppando migliaia di persone, si sono arricchiti delle esperienze portate qui e là da collettivi anticapitalisti dalle sensibilità e modalità d’azione differenti.

Nel 1999, a Seattle, l’effetto sorpresa creato dalle strategie di blocco ha permesso di disturbare fortemente il vertice. Nel 2003, a Evian, abbiamo cercato di mostrare attraverso un villaggio autogestito che una alternativa al capitalismo è possibile. Nel 2007, a Rostock, gruppi di differenti orizzonti politici sono riusciti a preparare collettivamente la mobilitazione: la rete che ne è emersa si è rivelata efficace durante ulteriori altre lotte.

La pratica di campeggi tematici si è sviluppata dappertutto in Europa, in parallelo a questi contro-vertici: i No Border camps, i Campi d’Azione sul Clima…

Il bilancio fatto dei contro-vertici ci ha mostrato che la pressione data dal tempo e la repressione ci intralciavano nella realizzazione dei nostri obiettivi. Da qualche tempo, sta emergendo la volontà di uscire dagli schemi delle lotte classiche. Abbiamo bisogno di utilizzare delle temporalità e dei luoghi differenti da quelli decisi e utilizzati dai governi durante i contro-vertici, permettendo così la convergenza internazionale, lo scambio e la condivisione delle pratiche per solidificare le nostre reti.

Il solo confronto con il nemico non può essere soddisfacente. Durante i campi No Border di Calais e Bruxelles e quello della mobilitazione anti-NATO di Strasburgo, siamo stati messi di fronte ad una strategia securitaria di accerchiamento che ha completamente lasciato senza parole il nostro messaggio politico. Molti sentono la necessità di darsi del tempo per riflettere insieme, organizzarsi in maniera altra ed aggirare la repressione per prendere il potere alle spalle.

Per tutte queste ragioni, e dopo un bilancio critico delle mobilitazioni passate, i/le partecipanti alle riunioni di preparazione dei contro-vertici del G8 e del G20 (Digione – Novembre 2010 e Parigi – Febbraio 2011) hanno voluto cambiare i modi di organizzazione e far nascere un progetto che sia almeno un po’ diverso dai contro-vertici o dai campi abituali.

Partendo da ciò, abbiamo deciso di organizzare la mobilitazione in tre tempi:

– Prima di tutto, delle azioni che noi ci auguriamo decentralizzate contro il G8 per evitare la trappola di Deauville: il 26 e il 27 Maggio.

– In seguito, un villaggio “lungo” che ci permetta de prendere il tempo necessario alla riflessione e all’autogestione.

– Per finire, delle azioni contro il G20 in Novembre che potremo preparare durante il villaggio “lungo”.

Le priorità di questo spazio alternativo sono quindi le seguenti:

Prenderci il tempo di scambiare le nostre pratiche politiche e di vita…

Vogliamo permettere a ciascuno/a di partecipare al villaggio e qui di tessere dei legami durevoli portando le proprie esperienze di lotta e di vita, le proprie domande e i limiti incontrati durante la propria attività politica nel quotidiano. L’idea è di porre le prime base di una strategia a lungo termine che riunisca i sans-papiers, i precari, i lavoratori, gli autonomi, gli ecologisti radicali, i movimenti queer, femministe, libertari, antispecisti…e l’insieme degli individui che condividono questa voglia.

L’obiettivo è di darci i mezzi di una vera e propria prospettiva di lotta e di scambio sulle nostre pratiche di lotta e di attivismo, potendo raggiungere il consolidamento delle nostre reti a tutti i livelli e, così, combattere l’isolamento.

Arricchire ancora un po’ di più i nostri modi di esistenza autogestita…

La convergenza sul lungo termine di numerose persone provenienti da ambienti e culture politiche differenti mette in questione ancora una volta la nostra maniera di stare insieme e di prendere le decisioni. Il fatto di concepire un villaggio che duri e che possa diventare permanente costituisce una sfida in termini di organizzazione collettiva. Come pensare a delle prese di decisioni strettamente orizzontali in una prospettiva a lungo termine? Come legare le differenti assemblee e far circolare le informazioni sull’arco di tre settimane? Come dividersi i compiti in modo che non siano sempre gli stessi a sbattersi per gli altri?Trovare nuovi modi d’agire…

Nel quadro del villaggio noi vogliamo interrogare il nostro rapporto all’”Azione”: come realizzare la diversità e la complementarietà delle tattiche? Come fare fronte alla repressione o come evitarla? Come riuscire a considerare il villaggio autogestito un’azione politica compiuta in sé stessa? Il villaggio si fissa come obiettivo di passare in rassegna le azioni decentralizzate previste durante il vertice del G8 per farne un bilancio critico e tentare di preparare collettivamente le azioni contro il G20 in Novembre. Nessuna azione è stata prevista durante il periodo del villaggio. Questo progetto non è compatibile con la repressione poliziesca che scatenerebbe un’azione. Di contro, è naturalmente previsto che il villaggio sarà solidale alle azioni portate nel quadro delle lotte locali.

…un po’ di cultura

A fianco di tutti questi workshop e discussioni, alcuni/e daranno vita a concerti, teatri, esposizioni, performance etc… (sempre rispettando alcune zone di tranquillità). Per una alternativa utopica a questa società di tutti i giorni malata e tetra.

Concretamente

Abbiamo deciso che il villaggio inizierà alla fine di Giugno e durerà almeno 3 settimane. La possibilità di proseguire senza fissare una fine è stata prevista e ogni individuo, collettivo e organizzazione è invitato a mobilitarsi per partecipare alla realizzazione di questo spazio di sperimentazione e di espressione alternativo. Noi siamo ancora alla ricerca di un luogo che possa accoglierci, del materiale (barnum, tubature, cucina, tavoli e sedie, etc) e di competenze da elettricista, falegname, bricolage.

La prossima riunione di coordinamento si terrà dal 1 al 3 Aprile 2011.

Contatti/info :

nog2011@riseup.net

Il  blog NoG2011