La memoria del ’77 e le lotte di oggi negli slogan ripetuti per le vie di centro e zona universitaria, per finire davanti al 36 di via Zamboni, ancora chiuso. Cua: “Stessa rabbia di allora”, Vag61: “Temi del ’77 tremendamente attuali”.
Il ricordo del movimento di allora, ma anche rabbia e volontà di lotta per bisogni e desideri negati ancora oggi hanno mosso le centinaia di persone di ogni età che oggi hanno manifestato nel quarantesimo anniversario dell’omicidio di Francesco Lorusso, studente e militante colpito per strada dai proiettili dei Carabinieri.
Gli striscioni erano quelli del Collettivo Universitario Autonomo, dello spazio autogestito Vag61 e dell’associazione La Lotta Continua, che scende in piazza con simboli e slogan della formazione attiva negli anni settanta e con la nuova edizione dello storico giornale. Diverse inoltre le bandiere di Si Cobas e Confederazione Cobas.
La manifestazione ha percorso largo Respighi, via Mascarella, via Indipendenza, via Rizzoli, Strada Maggiore, piazza Aldrovandi, via Petroni, per terminare davanti al 36 di via Zamboni, ancora chiusa dopo la rimozione dei tornelli ormai settimane fa.
Il Cua è sceso in piazza “con lo stesso sorriso, la stessa rabbia – si legge su facebook – il ricordo di Francesco non può che appartenere a quanti e quante combattono per i valori di giustizia sociale, solidarietà ed uguaglianza. Abbiamo fatto una promessa alla città: da qui non ce ne andiamo, saremo giorno e notte per le strade a difendere gli spazi sociali, di autogestione; a portare avanti le lotte degne e giuste per i diritti di tutti e tutte!”.
Così scrive Vag61: “L’11 marzo, le strade di Bologna. Ribelli senza tempo in corteo! Sono passati 40 anni dall’uccisione di Francesco in via Mascarella e dai giorni della rivolta di marzo ’77. Anche se tanto tempo è trascorso, molte questioni che originarono quel movimento e molti dei suoi obiettivi sono ancora tremendamente attuali”.
> Foto e video dei nostri inviati in piazza:
> Le foto del corteo inviateci da Jamila Baroni: