Cua e Fuori sede non fuori casa: “Vogliamo il 100% di borse di studio per il 100% degli assegnatari”. E in zona universitaria ‘spuntano’ manifesti del Pd con i punti programmatici: “Prima le banche”.
“Il tempo è scaduto, basta chiacchiere. Vogliamo il 100% delle borse di studio per il 100% degli studenti”. E’ il messaggio consegnato a Er.go con un flash mob organizzato dal Cua e dagli studenti Fuori sede non fuori casa. Stamattina “siamo venuti davanti alle ex-Scuderie, per fare pressione su Er.go affinché comunichi in breve tempo quando verranno erogate le borse di studio agli studenti e alle studentesse inizialmente esclusi. Senza borsa non possiamo studiare e vivere a Bologna, basta tagli all’istruzione! Invitiamo tutti e tutte a venire sabato a Parma a contestare la ministra dell’istruzione Fedeli, una dei responsabili di questa situazione!”, riferisceil Cua. Gli studenti sono poi entrati all’interno del locale: “Abbiamo lasciato in giro banconote da 0 euro, rappresentanti ciò che hanno ricevuto come borsa di studio moltissimi studenti e studentesse, ovvero niente. Pretendiamo risposte rapide, senza borsa non possiamo studiare, vogliamo il 100% di borse di studio per il 100% degli assegnatari!”. L’iniziativa, spiegano Cua e Fuori sede non fuori casa, è stata promossa anche in vista della “giornata di contestazione alla ministra dell’istruzione Fedeli che il 3 febbraio sarà a Parma in occasione dell’innaugurazione dell’anno accademico”.
Intanto, scrive Hobo su Facebook: “A Bologna, epicentro strutturato del potere politico in salsa Partito Democratico, stanotte, è accaduta una cosa strana, più unica che rara: sono apparsi in alcuni punti sensibili della zona universitaria – il rettorato, l’amato container di piazza Verdi, la sede del Partito Democratico di via delle Belle arti – alcuni manifesti ad opera del partito stesso, in cui vengono messi in chiaro i punti programmatici della futura legislatura. Che sia una, poco probabile, vittoria della cordata di Renzi, che si tratti di un secondo governo del Nazareno, all’interno del quale salteranno a piedi uniti non solo Berlusconi, ma anche Salvini e Meloni, queste sono le linee guida che i giovani e le giovani militanti del partito dovranno seguire ed inculcare nella mente dei loro seguaci”. Ad esempio, sulla politica interna “Prima le banche e gli amici delle banche! Avanti con lo sfruttamento della forza lavoro, che siano giovani o vecchi, non importa! Occorre imporre un non futuro, o meglio, un eterno presente in cui, in ogni momento, la massa può essere costantemente sotto il ricatto di un salario troppo piccolo per soddisfare i propri bisogni”.