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Fischi a Merola dai lavoratori della Fiera

Primo cittadino e assessori tirano dritto ignorando la contestazione. Intanto, sul blog della mobilitazione aperto di recente, i lavoratori intervengono sull’arresto del direttore generale: “Agiva per conto di BolognaFiere?”.

14 Luglio 2016 - 14:34

Fiera discrict (foto Velthur/Wikimedia Commons)Hanno aspettato l’arrivo del sindaco al Mambo, atteso ieri sera all’inaugurazione della mostra su David Bowie, e quando è arrivato non hanno risparmiato il fiato nei fischietti, i dipendenti BolognaFiere in mobilitazione da settimane a seguito dell’annuncio di 123 esuberi, scandendo poi anche lo slogan “Merola, Merola, sei stato eletto coi licenziamenti nel cassetto”. Erano in presidio da alcune decine di minuti, con lo striscione “Ritirate i licenziamenti collettivi”, cartelli al collo e volantini distribuiti a tutti i presenti.

Merola ha tirato dritto, così come gli assessori presenti. Il presidio è stato sciolto circa un’ora più tardi, il prossimo appuntamento è per domattina davanti alla sede dell’Ascom, dove è in programma il primo incontro del tavolo tra i dirigenti della Fiera e i sindacati.

Non sono mancanti anche interventi sul recente arresto del direttore generale Franco Bruzzone. I lavoratori ne parlano anche in un post di ieri sul blog che hanno aperto da alcuni giorni all’indirizzo meno123.it. Puntano il dito soprattutto su una dichiarazione del presidente Boni, che parlando alla stampa ha derubricato la vicenda a “questione personale”.

“Leggendo l’ipotesi di reato formulata dai pm di Torino – si legge sul blog – si evince chiaramente che il direttore Generale avrebbe compiuto una sorta di scambio, nel cui effetto si configura la turbativa d’asta, a nome e per conto di BolognaFiere Spa. Delle due quindi, l’una: se l’ipotesi accusatoria è fondata, o il Signor Bruzzone ha agito in perfetto accordo con Presidenza e Consiglio dei Soci, che se ne devono quindi assumere tutte le responsabilità (se non giudiziarie, almeno etiche, nei confronti di circa la metà degli occupati dell’azienda, che hanno inteso brutalmente azzerare); oppure il Signor Bruzzone rispondeva solo ad una parte dei Soci, che si muovono secondo interessi non dichiarati e non coincidenti con quelli ufficiali. Se fosse vera questa seconda ipotesi, verificheremmo un altro preoccupante caso di totale ‘assenza’ dalle politiche di gestione e controllo dell’azienda che da sola crea circa il 5% dell’intero indotto economico della nostra area cittadina, da cui il Presidente Bonaccini e il Sindaco Merola non possono continuare a sperare di chiamarsi fuori”.