Cinquemila persone in corteo, ieri, a sostegno della rivoluzione della Siria del Nord e nel ricordo di Lorenzo ‘Orso’, combattente Ypg caduto in battaglia il mese scorso. Gli interventi dei collettivi bolognesi.
“Oltre 5000 mila persone hanno sfilato ieri per le vie di Firenze in memoria di Lorenzo Orsetti ‘Orso’, nome di battaglia Tekoser, combattente Ypg partito dall’Italia e morto negli ultimi giorni della battaglia di Al Bagous, in Siria, che ha visto la sconfitta dell’Isis nell’ultimo villaggio che controllava a est dell’Eufrate. Con in testa le due grandi foto di Orso e di Giovanni ‘Hiwa Bosco’, bergamasco, anch’egli combattente Ypg, caduto lo scorso dicembre, la manifestazione è partita da piazza Leopoldo dopo aver osservato un minuto di silenzio per tutti i martiri del Rojava, è passato sotto casa di Tekoser ed è terminato al parco della Fortezza da Basso. ‘Orso è vivo e lotta insieme a noi’ e ‘Orso nel cuore e nella nostra testa, ogni goccia diventerà tempesta’ sono due dei cori risuonati più volte”. È la cronaca riportata sul blog Staffetta dal Nodo sociale antifascista di Bologna.
“C’eravamo anche noi – si legge inoltre – come altre compagne e compagni dei collettivi bolognesi, fermi nel e nostro sostegno a tutte le donne e tutti gli uomini che hanno combattuto e combattono per la Rivoluzione della Siria del Nord e per la libertà dall’orrore jihadista e dalle mire espansionistiche del governo turco. In pieno medioriente, nonostante otto anni di guerra, c’è il posto più libero al mondo: una organizzazione sociale non-statale, dove le donne sono centrali mentre la religione no, dove la popolazione si autogoverna attraverso una rete di assemblee e consigli, mettendo in atto il confederalismo democratico elaborato da Abdullah Öcalan nel carcere dove è rinchiuso da vent’anni, e fortemente influenzata dal municipalismo libertario del filosofo americano Murray Bookchin. Non è solo una rivoluzione da difendere con ogni mezzo necessario, anche assurdamente dallo stato italiano che pretende di mettere sotto sorveglianza speciale sei internazionalisti ‘colpevoli’ di aver combattuto i tagliagole di daesh. È per noi un orizzonte a cui guardare per tutte le comunità che ambiscono a emanciparsi dai gioghi oppressivi dello stato nazione, del patriarcato, del sistema economico-finanziario dominante”.
Da Bologna anche le studentesse e gli studenti del Cua: “Eravamo in 5 mila oggi (ieri, ndr) a Firenze per ricordare Orso e tutti i martiri e le martiri della Rivoluzione nella Siria del Nord. Tekoşer Piling ha combattuto fino alla fine per difendere e portare alti gli ideali di libertà, uguaglianza e giustizia; Orso ha combattuto per un mondo più giusto per tutti e tutte noi. Vogliamo fare tesoro delle parole di Orso e della scelta che ha compiuto fino alla fine; Lorenzo ci ha insegnato che è molto semplice scegliere da che parte stare, che è necessario schierarsi perché possiamo essere noi la goccia che scatenerà tempesta. Noi la tempesta la vogliamo scatenare, per Orso e per tutt* i/le compagn* che continuano a battersi per un mondo più giusto”.
Questo il commento diffuso dal Laboratorio Crash mentre si concludeva il corteo: “In questi minuti il corteo per il compagno, partigiano, combattente Orso ha raggiunto il parco in cui stiamo ascoltando il comizio conclusivo che pretende il riconoscimento della rivoluzione curda, femminista e confederaldemocratica nella Siria del Nord, la libertà di Ocalan e di tutte le prigioniere e i prigionieri politici in Turchia, e grida forte la promessa che da oggi impegna ancora di più tutti i compagni e le compagne nel realizzare il sogno e l’esempio di Orso e di tutte le martiri e i martiri della rivoluzione in Rojava: ‘Con Orso nel cuore e nella nostra testa, ogni goccia diventerà tempesta!'”.
Sempre da Firenze, così scriveva Ya Basta Bologna: “Siamo insieme a tantissime persone per ricordare Lorenzo, compagno e combattente YPG, che ha dato la sua vita per liberarci dall’Isis. Oggi (ieri, ndr) attraversiamo le strade della sua città e il suo coraggio e la sua lotta sono presenti in ognuno e ognuna di noi. Orso è vivo e lotta insieme a noi. Sehit namirin!”.