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Firenze / “Con Orso nel cuore e nella nostra testa, ogni goccia diventerà tempesta!”

Cinquemila persone in corteo, ieri, a sostegno della rivoluzione della Siria del Nord e nel ricordo di Lorenzo ‘Orso’, combattente Ypg caduto in battaglia il mese scorso. Gli interventi dei collettivi bolognesi.

01 Aprile 2019 - 12:36

“Oltre 5000 mila persone hanno sfilato ieri per le vie di Firenze in memoria di Lorenzo Orsetti ‘Orso’, nome di battaglia Tekoser, combattente Ypg partito dall’Italia e morto negli ultimi giorni della battaglia di Al Bagous, in Siria, che ha visto la sconfitta dell’Isis nell’ultimo villaggio che controllava a est dell’Eufrate. Con in testa le due grandi foto di Orso e di Giovanni ‘Hiwa Bosco’, bergamasco, anch’egli combattente Ypg, caduto lo scorso dicembre, la manifestazione è partita da piazza Leopoldo dopo aver osservato un minuto di silenzio per tutti i martiri del Rojava, è passato sotto casa di Tekoser ed è terminato al parco della Fortezza da Basso. ‘Orso è vivo e lotta insieme a noi’ e ‘Orso nel cuore e nella nostra testa, ogni goccia diventerà tempesta’ sono due dei cori risuonati più volte”. È la cronaca riportata sul blog Staffetta dal Nodo sociale antifascista di Bologna.

“C’eravamo anche noi – si legge  inoltre –  come altre compagne e compagni dei collettivi bolognesi, fermi nel e nostro sostegno a tutte le donne e tutti gli uomini che hanno combattuto e combattono per la Rivoluzione della Siria del Nord e per la libertà dall’orrore jihadista e dalle mire espansionistiche del governo turco. In pieno medioriente, nonostante otto anni di guerra, c’è il posto più libero al mondo: una organizzazione sociale non-statale, dove le donne sono centrali mentre la religione no, dove la popolazione si autogoverna attraverso una rete di assemblee e consigli, mettendo in atto il confederalismo democratico elaborato da Abdullah Öcalan nel carcere dove è rinchiuso da vent’anni, e fortemente influenzata dal municipalismo libertario del filosofo americano Murray Bookchin. Non è solo una rivoluzione da difendere con ogni mezzo necessario, anche assurdamente dallo stato italiano che pretende di mettere sotto sorveglianza speciale sei internazionalisti ‘colpevoli’ di aver combattuto i tagliagole di daesh. È per noi un orizzonte a cui guardare per tutte le comunità che ambiscono a emanciparsi dai gioghi oppressivi dello stato nazione, del patriarcato, del sistema economico-finanziario dominante”.

Da Bologna anche le studentesse e gli studenti del Cua: “Eravamo in 5 mila oggi (ieri, ndr) a Firenze per ricordare Orso e tutti i martiri e le martiri della Rivoluzione nella Siria del Nord. Tekoşer Piling ha combattuto fino alla fine per difendere e portare alti gli ideali di libertà, uguaglianza e giustizia; Orso ha combattuto per un mondo più giusto per tutti e tutte noi.  Vogliamo fare tesoro delle parole di Orso e della scelta che ha compiuto fino alla fine; Lorenzo ci ha insegnato che è molto semplice scegliere da che parte stare, che è necessario schierarsi perché possiamo essere noi la goccia che scatenerà tempesta. Noi la tempesta la vogliamo scatenare, per Orso e per tutt* i/le compagn* che continuano a battersi per un mondo più giusto”.

Questo il commento diffuso dal Laboratorio Crash mentre si concludeva il corteo: “In questi minuti il corteo per il compagno, partigiano, combattente Orso ha raggiunto il parco in cui stiamo ascoltando il comizio conclusivo che pretende il riconoscimento della rivoluzione curda, femminista e confederaldemocratica nella Siria del Nord, la libertà di Ocalan e di tutte le prigioniere e i prigionieri politici in Turchia, e grida forte la promessa che da oggi impegna ancora di più tutti i compagni e le compagne nel realizzare il sogno e l’esempio di Orso e di tutte le martiri e i martiri della rivoluzione in Rojava: ‘Con Orso nel cuore e nella nostra testa, ogni goccia diventerà tempesta!'”.

Sempre da Firenze, così scriveva Ya Basta Bologna: “Siamo insieme a tantissime persone per ricordare Lorenzo, compagno e combattente YPG, che ha dato la sua vita per liberarci dall’Isis. Oggi (ieri, ndr) attraversiamo le strade della sua città e il suo coraggio e la sua lotta sono presenti in ognuno e ognuna di noi. Orso è vivo e lotta insieme a noi. Sehit namirin!”.