Le testimonianze diffuse dall’Adl Cobas che una settimana fa, insieme agli utenti del dormitorio Zaccarelli, ha scritto alle istituzioni per chiedere soluzioni strutturali e la fine delle logiche di emergenzialità: “Non ci ha ancora risposto nessuno”.
Da una settimana abbiamo consegnato la lettera firmata da buona parte degli utenti del dormitorio Zaccarelli al presidente della Regione Emilia-Romagna, al Prefetto di Bologna, al sindaco di Bologna, all’assessore al welfare e al presidente del Quartiere, alla quale non abbiamo ancora avuto risposta. Marzo avanza e la fine del piano freddo si fa sempre più vicina, ma non è ancora stata data un alternativa a tutt* quelli che, tra chi non ha più una casa o chi una casa in Italia non ce l’ha mai avuta, ma arriva da percorsi fallimentari di accoglienza, si ritrovano a dormire per strada o, i più “fortunati”, nei dormitori.
Ribadiamo le nostre richieste:
-Necessità che nessuna persona venga lasciata per strada e che venga fornita un’alternativa a tutti gli ospiti del dormitorio di via del Lazzaretto e delle altre strutture.
– Prevedere un prolungamento del “Piano Freddo”, che metta anche a tema la necessità di un miglioramento delle condizioni di vita all’interno dei dormitori e la tutela dei posti di lavoro degli operatori.
– La necessità che si inizino a trovare soluzioni strutturali al disagio abitativo e non solo risposte emergenziali e spesso inadeguate.
Adl Cobas Emilia-Romagna
> Il video con le testimonianze di alcuni utenti raccolte all’interno dei dormitori: