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Fiera, “sospesi” i licenziamenti?

La mobilitazione strappa un primo risultato al tavolo di oggi in Città metropolitana, ma il presidente Boni subito frena sull’apertura di uno spiraglio. Usb: “La mobilitazione non si ferma”. Sgb: “Tenere alta la guardia”.

06 Luglio 2016 - 19:42

Esuberi fiera (foto fb Sgb)Si è tenuto oggi presso la sede della Città metropolitana l’incontro del Tavolo di salvaguardia tra i sindacati, il sindaco Virginio Merola e l’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi. Riferisce l’Usb: “Le Oo.Ss. dopo aver rappresentato unitariamente la necessità che i soci pubblici di BolognaFiere facessero pressioni affinché fosse ritirata la procedura di mobilità per 123 esuberi dell’ente fieristico, hanno ottenuto l’impegno del sindaco e dell’assessore a invitare Boni, Presidente di BolognaFiere, a ‘sospendere’ la procedura di licenziamento. Una sospensione ritenuta necessaria al fine di calendarizzare degli incontri utili alla discussione di un piano industriale (finora peraltro mai presentato da via Michelino) per tutto il tempo necessario ad articolare una soluzione, in analisi congiunta con le Oo.Ss., che possa portare alla salvaguardia dei posti di lavoro. Come Usb Lavoro Privato riteniamo che questo sia un primo parziale risultato, ottenuto soprattutto grazie alla determinata mobilitazione di tutti i lavoratori della Fiera. Riteniamo però che l’obiettivo della lotta delle lavoratrici e dei lavoratori sia ancora di là dall’essere raggiunto: solo il ritiro dei licenziamenti potrà ripristinare una condizione di confronto regolare, giacché la sospensione della procedura procrastina solo la tempistica del bagno di sangue che si prepara per i lavoratori della fiera, in prima battuta, ma che toccherà i lavoratori di tutte le società partecipate da comune e regione. La volontà di sbarazzarsi del controllo pubblico, attraverso la svendita e la dismissione delle partecipate, è un piano nazionale del Pd, che prende corpo e sostanza attraverso le varie controriforme (vedi il decreto Madia) a livello nazionale ed i piani di dismissione della Giunta Merola su quello locale. Riteniamo che il risultato politico del tavolo di oggi metta all’ordine del giorno la necessità delle dimissioni del presidente di BolognaFiere Boni, costretto ad un passo indietro e sfiduciato nei fatti dai soci pubblici della società da lui presieduta, messo a fare il lavoro sporco ed a gestire mediaticamente, in maniera pessima, un disegno di dismissione e precarizzazione del lavoro che viene dall’alto. Se il buongiorno si vede dal mattino, per la Giunta Merola la vicenda BolognaFiere rappresenta un pessimo inizio di giornata. La mobilitazione dunque non si ferma. L’appuntamento è con il presidio delle lavoratrici e dei lavoratori della Fiera che si terrà domattina alle 10 presso la sede dell’Ascom in Strada Maggiore”.

Anche l’Sgb fa il punto dopo il vertice di oggi: “Quello che abbiamo ottenuto oggi al tavolo convocato dalle istituzioni per discutere dei licenziamenti di 123 lavoratori della fiera che, la settimana scorsa, hanno ricevuto la comunicazione di messa in mobilità, è il minimo sindacale. A fronte della determinazione dei lavoratori, il sindaco e l’assessore Costi, messi davanti alle loro responsabilità, dopo aver contattato Bonaccini e il presidente Boni, hanno preso formalmente l’impegno di sospendere i licenziamenti e di aprire un tavolo di discussione sul piano industriale e sulla riorganizzazione della Fiera, calendarizzando tutti gli incontri necessari per affrontare l’insieme delle problematiche; impegno che dovrà essere formalizzato domani all’incontro con i vertici della Fiera. Continuiamo a rivendicare il ritiro dei licenziamenti e pensiamo che quello di oggi sia un primo importante risultato della compattezza dei lavoratori e dei delegati del cda (consiglio d’azienda) che li rappresentano che, insieme anche a Sgb, hanno, negli ultimi giorni, occupato tutti gli spazi possibili per far conoscere la situazione e inchiodare i soci alle proprie responsabilità, impedendo quel gioco allo scarica barile che stava andando avanti da giorni. Ci auguriamo che da domani si inizi a discutere dei veri motivi per i quali, invece che proporre un piano industriale Boni & cc hanno provato a licenziare metà della forza lavoro  della Fiera. La natura del buco di bilancio deve essere verificata fino in fondo e non ci meraviglierebbe se, anche a Bologna, si scoprisse un sistema affaristico-politico-imprenditoriale colluso con la criminalità organizzata che, con l’inchiesta resa nota oggi dalla procura di Milano, sembra essere diventato sistema negli ambiti fieristici a partire da Expo. Per questo invitiamo e sosteniamo i lavoratori a mantenere le manifestazioni e a tenere alta la guardia”.

La cautela dei sindacati si è rivelata motivata nel giro di poche ore, visto che Boni ha rilasciato alcune dichiarazioni nelle quali mette in forse la sospensione e comunque ne ridimensiona l’eventuale portata. Parole a cui risponde così l’Sgb: “Le dichiarazioni di Boni in riferimento ai licenziamenti dei 123 lavoratori di BolognaFiere, ‘sarà una sospensione breve di qualche giorno’  e ancora ‘la richiesta di sospensione serve solo a difendere situazioni privilegiate che la Fiera non si può più permettere’, se confermate, oltre ad essere folli, sconfessano completamente Merola che al tavolo di trattativa oggi ha detto ben altro a nome anche di Bonaccini che ha sentito telefonicamente. Viene da chiedersi:  ma questo signore che guadagna fior di quattrini licenziando lavoratori a cui ha il coraggio di dire che sono privilegiati in che mondo vive e da chi è pagato? Se le dichiarazioni sono vere e/o se non vengono ritirate chiediamo alla parte pubblica di cacciare Boni e chiedergli i danni per danneggiamento dell’immagine aziendale e non ci si meravigli se qualche lavoratore lo considera il proprio aguzzino”.