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Ferrara / Aldro, i poliziotti ricorrono in Cassazione

Depositate le istanze da parte dei legali degli agenti condannati in primo e secondo grado per eccesso colposo in omicidio colposo in relazione alla morte, sei anni fa, del diciottenne Federico Aldrovandi.

03 Novembre 2011 - 18:18

Ci vorranno un paio di mesi prima che la Suprema Corte decida se accogliere o meno i ricorsi dei quattro agenti che all’alba del 25 settembre 2005 fermarono il ragazzo in via dell’Ippodromo, a Ferrara, e per ragioni che nessuna sentenza è ancora riuscita a spiegare inferirono su di lui con i manganelli e premendolo prono sull’asfalto fino a causarne la morte.

A quanto si apprende la natura delle istanze è di carattere molto tecnico, volti apparentemente più a distinguere le condotte dei quattro imputati piuttosto che a negare in toto l’impianto accusatorio. “Gli avvocati di quei quattro individui”, scriveva infatti domenica il padre Lino sul blog che, dal gennaio 2006, tiene aperta l’attenzione sul caso, “cominciano a prendere le distanze dalle responsabilità di ognuno dei loro assistiti, condannati con due sentenze, in attesa della terza. Leggo con molta stanchezza… sempre le stesse cose, su ipotizzati difetti di procedure, di travisamenti, ma resta un fatto inequivocabile, Federico è stato massacrato, non dai difetti di procedure o di travisamenti o da scartoffie ma da quattro persone che vestivano una divisa”

 

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