Attualità

“Fermiamoci per fermarli”

Usb proclama lo sciopero generale per il 18 ottobre, vigilia prima della giornata “sollevazione generale” transnazionale decisa dall’Hubmeeting di Barcellona. Manifestazione a Roma.

20 Settembre 2013 - 18:54

Tutti gli ultimi governi hanno condiviso le scelte dell’Unione europea, della BCE e del Fondo Monetario Internazionale orientate a salvare il sistema bancario scaricando i costi della crisi sui lavoratori e sui settori più deboli della società.

La disoccupazione ufficiale è al 12% e quella giovanile rasenta il 40%. La precarietà ha completamente soppiantato il lavoro a tempo indeterminato. Il conto della CIG e della mobilità è altissimo, si delocalizza la produzione e si chiudono uno dopo l’altro siti produttivi, intascando gli utili e lasciando i lavoratori e le lavoratrici sul lastrico.

Gli immigrati, oltre al lavoro, perdono anche il permesso di soggiorno precipitando nella clandestinità.

I salari e le pensioni sono fermi e non tengono più il costo della vita, i contratti non vengono rinnovati mentre sui luoghi di lavoro si intensifica lo sfruttamento e aumenta l’orario di lavoro di fatto. L’aumento dell’età pensionistica fino a 70 anni condanna gli anziani a lavorare a vita e i giovani alla disoccupazione.

La popolazione povera in Italia ha raggiunto livelli impensabili andando ad interessare anche una consistente parte di ceto medio, di lavoro dipendente, di pensionati. L’attacco al welfare e i tagli a sanità, pensioni e scuola stanno facendo sì che migliaia di persone abbiano smesso di curarsi, che i pensionati frequentino le mense pubbliche, che l’istruzione sia tornata ad essere privilegio di pochi.

Il diritto all’abitare e al reddito viene costantemente negato costringendo migliaia di famiglie, di giovani, di migranti ad occupare stabili vuoti e a subire la violenta repressione dello stato. Oltre 500.000 famiglie sono in difficoltà a pagare il mutuo. Già 150.000 famiglie hanno chiesto deroghe alle banche e alle finanziarie.

Il continuo aumento delle tasse, l’aumento delle tariffe sta ulteriormente erodendo il potere di acquisto delle famiglie, mentre l’evasione fiscale e contributiva ha raggiunto livelli indecenti. Prosegue la politica delle grandi opere, delle spese militari, della devastazione dell’ambiente e dei beni culturali.
Ogni manifestazione di dissenso viene ferocemente repressa, ogni movimento di lotta viene etichettato come nuovo terrorismo.

Tutto ciò è stato possibile, e continuerà ad essere possibile, solo grazie alla complicità di CGIL CISL UIL e UGL che hanno scambiato i diritti dei lavoratori conla valanga di soldi messi a loro disposizione attraverso gli enti bilaterali, l’affidamento
di servizi fino ad oggi di competenza della pubblica amministrazione e con la garanziadi continuare indisturbati nel loro monopolio della rappresentanza sindacale.
BASTA! È ORA DI LOTTARE, È ORA DI CACCIARE IL GOVERNO.
RICONQUISTIAMO IL PRESENTE PER GARANTIRCI IL FUTURO!
Usb Unione Sindacale di Base