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FedEx Piacenza, “vittoria totale” dopo mesi di lotta

Riassunzioni a Bologna. Si Cobas: “I lavoratori che hanno resistito e lottato hanno riavuto il loro posto di lavoro alle stesse condizioni! La dimostrazione che le minacce e le paure che volevano infondere nei lavoratori erano false”.

12 Gennaio 2022 - 11:05

Annunciano i Si Cobas: dopo mesi di lotta, “vittoria totale” nella vertenza FedEx a Piacenza, perchè “i lavoratori che hanno resistito e lottato hanno riavuto il loro posto di lavoro in FedEx alle stesse condizioni! La dimostrazione che le minacce e le paure che volevano infondere nei lavoratori erano false. Nessun lavoratore FedEx è rimasto senza una soluzione grazie alla lotta!”. L’accordo siglato prevede la riassunzione di questo gruppo di lavoratori a Bologna, con contratto a tempo indeterminato full-time al quarto livello, riconoscendo anche la loro anzianità convenzionale all’1 gennaio 2011 e una serie di trattamenti migliorativi conquistati negli anni come il ticket-mensa a sette euro. “Questo risultato è frutto unicamente della lotta e del coraggio dimostrato dai lavoratori in questi lunghissimi otto mesi”, rivendicano i Si Cobas ricordando di aver rifiutato nei mesi scorsi “svariate offerte alternative da parte di FedEx, tra cui alcune che avrebbero previsto l’assunzione a part-time e la perdita dei trattamenti migliorativi”. Si è voluto invece cercare “un risultato migliore tanto per la parte di lavoratori che nei mesi scorsi ha accettato una soluzione tramite incentivo economico all’esodo quanto per la parte che invece è riuscita infine a ottenere il posto di lavoro”. E a questo traguardo, dice il sindacato, si arriva anche “dopo mesi di menzogne e ingiurie subite dai sindacati confederali”, dimostrando invece “che gli obiettivi dei lavoratori non erano utopie ma conquiste raggiungibili”.

Inoltre, all’accordo si è arrivati dopo “gli arresti dei sindacalisti Si Cobas in marzo, le pesanti misure repressive contro i lavoratori, l’impianto criminalizzante e repressivo assunto dalle istituzioni piacentine”, mentre ora l’intesa “rivela la cattiva fede dei dispositivi repressivi ma anche la falsità delle paure a più riprese instillate nei lavoratori da parte delle sigle confederali con l’intento di far loro abbandonare la lotta”, affermano i Si Cobas che sottolinean anche l'”abbandono” da parte del Governo e dei ministri del Lavoro e dello Sviluppo economico.

A questo punto, infine, “i lavoratori, confermandosi la bontà delle loro ragioni, chiedono a gran forza che tutte le denunce e i provvedimenti repressivi sia penali che amministrativi nei loro confronti e nei confronti dei loro rappresentanti sindacali siano cancellati in quanto sconfessati a livello logico e destituiti di ogni fondamento politico”, scrivono i Si Cobas.