Lo denuncia il legale degli occupanti, aggiungendo: modalità “difficili e inutilmente complicate” per il recupero dei beni dall’edificio. Domani anche Vag61 e Usb al corteo. Pubblichiamo un nuovo fotoracconto della giornata di martedì in via Fioravanti.
La Digos di Bologna si è presentata in ospedale per richiedere informazioni alle persone sfrattate dall’ex Telecom, minori compresi, che ieri si sono rivolte ai medici per le conseguenze dello sgombero. Lo riferisce l’avvocato degli occupanti, Marina Prosperi, segnalando anche modalità “difficili e inutilmente complicate”, stamattina, per consentire alle famiglie di recuperare i propri beni dallo stabile: le forze dell’ordine si sono schierate all’ingresso filmando una per una le persone, che hanno formato una lunga fila in strada. Sulla vicenda dell’ospedale, Prosperi racconta che “ieri pomeriggio e fino a stanotte diverse persone sono andate in ospedale per farsi refertare, perchè si sa che in questi casi la ‘botta’, sia fisica che psicologica, arriva dopo”. Quindi c’è stato “l’ingresso della Digos in ospedale, sia in pronto soccorso che in pediatria per chiedere alle persone chi fossero e che malattia avessero”. Gli agenti si sono “rivolti direttamente ai minori” e avrebbero “filmato anche dentro l’ospedale”, afferma Prosperi.
Per quanto riguarda il recupero dei beni rimasti dentro l’ex Telecom, invece, prima di iniziare le operazioni ci sono stati contatti tra la stessa Prosperi, i servizi sociali del Comune, la Procura, la Questura e la proprietà per concordare preventivamente le modalità del rientro temporaneo nell’edificio. In primo luogo, alle famiglie preme recuperare i “beni di prima necessita’”, spiega l’avvocato: “Vestiti, medicinali, libretti di vaccinazione dei bambini e cibo, visto che ci sono tonnellate di frutta che sarebbe assurdo sprecare”. Stamattina, però, non tutto si è svolto nella maniera piu’ semplice. “All’inizio c’è stato un atteggiamento abbastanza rigido” da parte delle forze dell’ordine, spiega Prosperi. Tra le persone che erano lì per seguire le operazioni c’è chi parla di scene “umilianti”. La polizia “ha cominciato a filmare tutti quelli che
dovevano entrare”, afferma Prosperi, anche se all’inizio “l’accordo prevedeva solo di identificare le persone, cosa che ritengo ragionevole”. Saputa la cosa, l’avvocato racconta di aver contattato i vertici della Digos: “Mi hanno detto che si e’ trattato di un errore perche’ l’indicazione era quella di filmare solo i documenti”, come poi e’ avvenuto da quel momento in poi. Un altro intoppo riguarda di nuovo l’uso delle telecamere, riferisce sempre il legale: “Gli agenti avevano cominciato a filmare le persone anche mentre raccoglievano coperte e mutande. Poi si sono resi conto che non era il caso”.
Tutto questo alla vigilia della manifestazione che domani partirà proprio davanti all’ex Telecom. Aderisce Vag61: “Condividiamo e rilanciamo l’appello per la marcia della periferia e della dignità, al fianco degli occupanti dell’Ex-Telecom e dopo il brutale sgombero di martedì. Mai più senza casa! Basta sfratti e sgomberi!”. Ci sarà anche l’Usb: “Questa è la nostra gente: chi lavora e chi lotta per una vita dignitosa per tutti. Con questa gente, con la nostra gente ci ritroveremo domani” in corteo. Da segnalare infine la solidarietà agli occupanti ex Telecom espressa da Zerocalcare, con il disegno che riportiamo in questo articolo.
> Fotoracconto dello sgombero dell’ex Telecom: