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Sos educatori: “Servizi per adolescenti senza risorse”

Lettera Cub-Cobas al sineaco: “Una realtà virtuosa e socialmente inclusiva che ora versa in condizioni a dir poco deficitarie, senza la possibilità di ricevere un budget da mesi e con notevoli altre problematiche”.

01 Maggio 2015 - 12:47

Lettera aperta al Sindaco Virginio Merola e all’assessore Marilena Pillati

“Valorizzazione dei Centri anni verdi per preadolescenti. Sostegno alle esperienze di autogestione dei giovani e formazione contro la dispersione scolastica, il disagio, la violenza, per educare al rispetto delle differenze, a partire da quelle di genere. Favorire progetti offerti dai diversi quartieri per i giovani”.

Centro anni verdi NavileGentilissimo Sindaco Merola e gentilissima assessore Pillati, le frasi sopra riportate sono, come ben ricorderete, uno dei punti del programma di governo di Virginio Merola. Il Cobas degli educatori di Istituzione Educazione e Scuola, però, non capisce il perché di un tale scollamento tra le parole di un programma e la realtà delle cose. I Centri Anni Verdi e OfficinAdolescenti, centri educativi che da anni lavorano in rete con gli altri servizi di Bologna, operano per l’inclusione di ragazzi delle scuole medie e delle loro famiglie: in questo, rappresentano per molti minori un forte punto di riferimento capace di organizzare percorsi di sostegno scolastico, attività e laboratori con lo scopo di condividere relazioni sane e proficue per la crescita di molti preadolescenti e adolescenti e prevengono il disagio giovanile.

Questa realtà virtuosa e socialmente inclusiva ora versa in condizioni a dir poco deficitarie, senza la possibilità di ricevere un budget da mesi e con notevoli altre problematiche, non ultima quella delle pulizie e della manutenzione delle strutture. Gli educatori hanno sempre perseguito i punti che lei stesso, signor sindaco, aveva espresso nel suo programma di governo. Adesso, però, non possiamo più tacere le condizioni di assoluta precarietà in cui versano i Centri Anni Verdi.

Quest’anno, con l’attuale mancanza di organizzazione e di budget dedicato, agli operatori e ovviamente a tutti gli utenti è stata preclusa la possibilità di vivere un’esperienza di crescita fruttuosa e costruttiva per il proprio futuro, poiché, probabilmente, l’amministrazione comunale ha deciso di disinteressarsi di loro. E che “servizio” è quello che non ha le risorse necessarie per operare? In quali condizioni lavorano gli educatori? Che cosa offriremo ai nostri ragazzi?
Già, perché è facile spersonalizzare e chiamarli semplicemente “utenti”. Chiamiamoli con il loro nome: sono i nostri cittadini più giovani: non investire su di loro significa rinunciare al futuro.
Di tutti. Per tutto questo, vi invitiamo -per l’ennesima volta- a incontrarci.

Cobas degli educatori riuniti di Istituzione Educazione e Scuola
Cub-Cobas Comune di Bologna