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Educatori senza paga, “ma il Comune se ne lava le mani”

Ieri incontro tra l’Usb e la Giunta per discutere delle ore lavorative perse a causa delle elezioni: l’assessore Pillati “non ha riconosciuto che le educatrici e gli educatori debbano percepire quanto indicato dai rispettivi contratti”.

15 Marzo 2013 - 19:42

Educatori scuola, Pillati come Pilato: se ne lava le mani 

Oggi (ieri, ndr) la delegazione di Usb cooperative sociali ha incontrato l’assessore alla Scuola del comune di Bologna, Marilena Pillati. All’ordine del giorno la restituzione delle ore lavorative sottratte per la chiusura delle scuole durante le ultime elezioni politiche.

Nonostante la nostra richiesta, a fronte di condizioni di lavoro sempre più dure e di salari sempre più miseri, l’assessore Pillati non ha riconosciuto che le educatrici e gli educatori debbano percepire quanto indicato dai rispettivi contratti.

Si sono rivelati inutili gli ennesimi tentativi di descrivere la situazione degli operatori che lavorano a cottimo pur essendo vincolati al CCNL delle cooperative sociali. La giunta si allinea alle posizioni della CGIL, secondo cui uniche responsabili di questa grave situazione sono le cooperative sociali che gestiscono in appalto i servizi. Noi obiettiamo che il ruolo della pubblica amministrazione dovrebbe prevedere che gli appalti vengano pensati anche sulla base dei diritti dei lavoratori, e garantirli in itinere. Ci troviamo invece davanti alle solite logiche del “ribasso”. L’Assessore Pillati si è anche esonerata dalle responsabilità per i servizi integrativi affidati dai dirigenti scolastici ad associazioni sportive che obbligano gli operatori a lavorare senza contratto e senza garanzie previdenziali.

Questi ultimi anni di manifestazioni e presidi da parte delle lavoratrici e dei lavoratori hanno prodotto il piccolo risultato della continuità estiva per gli educatori che seguono durante l’anno scolastico alunni disabili che si iscriveranno ai centri estivi. Purtroppo questi lavoratori costituiscono una piccola parte rispetto ai tanti che rimarranno per tre mesi senza stipendio. Quelle che noi riteniamo briciole lanciate in pasto alla disperazione, rappresentano invece per la CGIL il grande risultato da rivendicare, avallando il principio per cui i lavoratori debbano inventarsi altre forme di sussistenza alla chiusura delle scuole.

Se vogliono spingere gli operatori allo sciopero improvviso, come accaduto oggi (ieri, ndr) per i lavoratori Tper, sono sulla buona strada.

Usb Lavoro Privato