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Educatori in piazza: “Non esternalizzare i Centri Anni Verdi” [foto]

Ieri presidio davanti al Comune: le ragioni della protesta spiegate da Educatori contro i tagli, Cobas e Sgb. Quest’ultima sigla, intanto, lancia anche uno sciopero il 3 luglio sul tema del lavoro estivo delle maestre.

21 Giugno 2017 - 17:53

Educatori in piazza, ieri pomeriggio, per manifestare contro l’esternalizzazione dei Centri Anni Verdi (Cav) da parte del Comune. La manifestazione si è svolta proprio davanti Palazzo D’Accursio “per informare la cittadinanza e chiedere al Comune di Bologna di mantenere la parola data: valorizzare i servizi educativi rivolti all’adolescenza e mantenere la gestione pubblica dei Cav; garantire la continuità dei lavoratori a tempo determinato che hanno gestito i Cav negli ultimi tre anni; coinvolgere sempre gli operatori nella riprogettazione dei servizi e nei cambiamenti organizzativi che li riguardano”, spiegano gli Educatori contro i tagli.

I Cobas ripercorrono così la vicenda: “Al termine dell’incontro sindacale di martedì scorso il Comune ha annunciato l’esternalizzazione di tre dei nove Centri Anni Verdi, centri educativi specializzati che da anni lavorano in rete con gli altri servizi di Bologna e operano per l’inclusione di ragazzi delle scuole medie e delle loro famiglie. Dopo musei e biblioteche, questo è l’ennesimo ‘fiore all’occhiello’, più volte citato come ‘esempio virtuoso di intervento nella fascia di età 11-18′ (copyright Istituzione Educazione e Scuola del Comune di Bologna) che si vuole appaltare a cooperative esterne. E questa volta con l’aggravante del mancato rinnovo dei contratti di tutti gli educatori a tempo determinato (scaduto il 16 giugno), dopo che l’incontro più volte richiesto dai Cobas su questa situazione è stato posticipato prima ad aprile, poi a maggio e infine ad oggi, a 3 giorni dalla scadenza dei termini di una proroga, corretta dal punto di vista legislativo, ma solo se fatta entro il 22 giugno. Questa soluzione consentirebbe di procedere alla necessaria riprogettazione condivisa del servizio (che i Cobas e i lavorat* richiedono dal 2015!) che veda coinvolti in maniera diretta gli educatori che vi lavorano quotidianamente, valorizzando le esperienze maturate dagli educatori con contratto a tempo determinato attraverso un percorso di stabilizzazione”.

Dall’Sgb: “Alcuni educatori dipendenti pubblici del Comune di Bologna rischiano di essere esternalizzati perchè essendo precari da 36 mesi hanno raggiunto il limite per legge per cui dovrebbero essere assunti, la soluzione dell’amministrazione? Esternalizziamo il servizio alle cooperative sociali! Per Sgb e i lavoratori dei servizi comunali già esternalizzati è chiaro il netto peggioramento in termini economici e contrattuali che aspetta a questi educatori se non saranno stabilizzati. Sgb si batte affinchè i servizi siano reinternalizzati ed i lavoratori già esternalizzati, abbiano trattamento contrattuale e diritti uguali a quelli dei lavoratori pubblici”.

Sempre Sgb, intanto, lancia uno “sciopero/presidio” per lunedì 3 luglio alle 9,30 davanti alla scuola Betti in Montagnola sul tema del lavoro estivo delle maestre: “Le maestre dicono no! No alle 7/8 ore frontali, le giornate lavorative si sono dimostrate presto usuranti e il numero delle malattie delle lavoratrici è cresciuto in maniera rilevante. No all’uso scorretto del monte ore annuale, che dovrebbe essere utilizzato per attività non frontali, mentre viene utilizzato illegittimamente anche per imporre alle lavoratrici la copertura delle colleghe assenti. No al taglio dei collaboratori, che ha aumentato i carichi di lavoro. No all’imposizione da parte dell’amministrazione di prolungare il servizio delle maestre fino a Luglio per andare a coprire un’offerta che negli anni passati era soddisfatta dal personale delle cooperative e polisportive. No all’aumento del rapporto numerico adulto/bambino. No alla mancanza di democrazia sindacale, che limita e vincola la possibilità di indire assemblee con le lavoratrici in orario di servizio in maniera non accettabile. Un no che arrivi forte e chiaro all’amministrazione e che questo luglio possa essere l’ultimo a cui le maestre vengono obbligate! Contro il progetto di luglio. Contro l’aumento dei carichi di lavoro. Per migliori condizioni di lavoro. Per investire risorse nella scuola comunale. Per la democrazia sindacale”.