Mille euro di multa a ferramenta, altri cinque esercizi sanzionati. Nel bolognese i casi di positività al Covid-19 sfiorano ormai i 400, prosegue la ricerca di posti letto aggiuntivi. Tamponi al personale sanitario, Usb alla vie legali: “Troppo tardi”. Governo verso il divieto per le attività all’aperto.
Nel territorio metropolitano si contano ormai 395 contagi di Coronavirus (di cui 113 nell’imolese, complessivamente 62 in più, di cui 13 a Imola e 49 a Bologna), nelle ultime 24 ore rilevate si contano altri cinque decessi. Salgono a 4.525 i casi positivi in Emilia-Romagna (ma mancano i dati di Parma), 525 in più rispetto a ieri. 1.735 sono i casi lievi in isolamento a domicilio. I ricoveri in terapia intensiva sono invece 247 (+24), e salgono a 152 (ieri erano 134) le guarigioni.
Nelle altre province: Piacenza 1.340 (136 in più rispetto a ieri), Parma dato mancante, Rimini 613 (35 in più), Modena 575 (115 in più), Reggio Emilia 414 (115 in più) Ravenna 153 (29 in più), Forlì-Cesena 171 (27 in più), Ferrara 64 (6 in più).
Intanto, è di oggi la dichiarazione del ministro per lo Sport Vincenzo Spadafora in merito a eventuali nuove restrizioni: “Credo che nelle prossime ore bisognerà prendere in considerazione la possibilità di un divieto completo anche all’attività all’aperto. Quando abbiamo lasciato questa opportunità, lo abbiamo fatto perchè la comunità medico scientifica ci diceva di dare la possibilità a molte persone di correre anche per altre patologie sanitarie. Ma l’appello generale era quello di restare a casa: se non viene ascoltato saremo costretti a porre un divieto assoluto”.
Prosegue intanto la ricerca di posti letto, in particolare di terapia intensiva, tra pubblico e privato, valutando anche “strutture residenziali – fa sapere la regione – per avere disponibilità in particolare per i malati stabili, ovvero coloro che hanno avuto una polmonite e devono aspettare 15 giorni per non presentare più i segni dell’infezione”. Le strutture si troverebbero “in provincia di Bologna, in provincia di Modena, in provincia di Parma e in vari luoghi della Romagna”. Tra ieri e oggi in tutta l’Emilia-Romagna sono stati allestiti ulteriori 211 posti per i pazienti colpiti da Coronavirus, che complessivamente passano da 2.480 a 2.691, tra ordinari (2.295) e di terapia intensiva (396).
Nell’ultima settimana i vigili bolognesi hanno invece controllato 7.809 attività commerciali, vale a dire oltre 1.000 al giorno; negli ultimi 10 giorni i controlli sono stati oltre 8.000, con sei denunce. Spiccano il sequestro e a una sanzione da oltre 1.000 euro nei confronti del titolare di un negozio di ferramenta del centro che produceva mascherine protettive per il viso fatte a mano al momento sul bancone del negozio, senza guanti né alcuna precauzione igienico-sanitaria, vendendole a due euro l’una. Poi ci sono un acconciatore in zona Bolognina che teneva aperto nonostante il divieto, il titolare di un pubblico esercizio al quartiere Savena anch’esso aperto, il titolare di un esercizio di vendita di pollo allo spiedo in zona Lame, il titolare di un banco di vendita di giocattoli in zona Emilia Ponente, una pizzeria da asporto in San Donato e il titolare di un internet point in centro.
Dal Comune di Bologna arriva poi la conferma di voler garantire gli interventi educativi a casa degli alunni disabili, data la chiusura delle scuole. Dall’assessora arriva la sollecitazione alla stesura di un protocollo fra Ausl e cooperative per “l’attivazione di interventi educativi personalizzati mirati a facilitare la fruizione della didattica a distanza agli alunni con disabilità” e attraverso la “definizione di procedure e la possibilità di fornire dispositivi di protezione”.
Usb riporta di aver presentato in Regione alcuni esposti alla Procura: “Con grave ritardo – scrive il sindacato di base – Bonaccini e Venturi hanno deciso solamente di aumentare il numero di tamponi al personale sanitario, non estendendolo a tutti e non curandosi del fatto che tutti gli asintomatici sono veicolo di contagio. L’Unione Sindacale di Base ha inviato ieri 17 marzo 2020 a tutte le Procure della Repubblica della Regione Emilia-Romagna un esposto nel quale viene chiesto di effettuare gli opportuni accertamenti e di appurare se sussistano responsabilità penali riguardo alla carenza di dispositivi individuali di protezione nelle strutture delle Aziende Sanitarie e ospedaliere dell’Emilia-Romagna, dell’ASP Città di Bologna, ASP Distretto di Fidenza e Asp ad Personam di Parma. Con questi esposti si è voluto portare all’attenzione della procure quelle che a nostro giudizio sono gravissime mancanze di organizzazione, gestione e previsione del rischio e di dispositivi di protezione da parte di questi enti, perché si realizzino gli opportuni e rapidi accertamenti e nel caso si valutino i profili di responsabilità penale”.
Continua la sigla: “La necessità di mettere a disposizione degli operatori sanitari tutti i mezzi per proteggere e prevenire il contagio è un fattore fondamentale per la loro sicurezza, ma al contempo per la sicurezza delle loro famiglie e di tutta la popolazione. Usb ha richiesto fin dall’inizio dell’emergenza che fossero messe in campo tutti gli strumenti per tutelare la salute e la vita dei lavoratori. Oggi, apprendiamo a mezzo stampa, che Venturi e Bonaccini hanno deciso di potenziare il numero di tamponi per il personale sanitario, con lo scopo di identificare i positivi asintomatici. Tale provvedimento è corretto, ma insufficiente perché va esteso a tutto il personale e diciamo a Bonaccini e Venturi che il provvedimento è stato preso con grave ritardo! Ci chiediamo perché tale disposizione non sia stata presa da subito nelle settimane passate, perché si è atteso di raggiungere un tale livello di contagio nel settore sanitario e di cura che ha coinvolto pazienti, operatori, ed ospiti. Tutti i lavoratori e le lavoratrici degli enti sanitari e di cura chiedono il tampone a gran voce dall’inizio dell’emergenza. Chi ha delle responsabilità in merito se le dovrà assumere”.