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E ora il Comune ipotizza di vietare la vendita di oggettistica fascista

Dopo la segnalazione di Zic su piazza VIII Agosto, la Giunta pensa di modificare il regolamento dei mercati. Non è chiaro se questo riguarderà anche svastiche e affini sull’antiquariato, come quello esposto in piazza S.Stefano [foto].

12 Dicembre 2017 - 11:58

Una sorta di marchio antifascista per i mercatini che si tengono a Bologna. Se ne ragiona in Comune dopo la notizia pubblicata da Zic.it sui gadget nazifascisti messi in vendita su alcuni dei banchi del mercato del giovedì in piazza VIII Agosto. A parlarne è l’assessore Matteo Lepore, prendendo come punto di riferimento un ordine del giorno approvato una settimana fa dal Consiglio comunale (con i voti di Pd, Coalizione civica, Città comune con Amelia e M5s) per impegnare la Giunta a modificare i regolamenti comunali in modo che “non potranno in alcun modo essere rilasciate concessioni di occupazione di suolo pubblico o di utilizzo di spazi di proprietà comunale alle organizzazioni ed associazioni che si richiamino direttamente all’ideologia fascista, ai suoi linguaggi e rituali, alla sua simbologia, o che esibiscano e pratichino forme di discriminazione non rispettando l’articolo 3 della Costituzione”. Inoltre, l’odg chiede di prevedere anche il seguente vincolo: “Le domande per l’utilizzo di aree e sale pubbliche, nonchè per la gestione continuativa di spazi di proprietà comunale, dovranno contenere specifica dichiarazione con la quale il richiedente si impegna al rispetto della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione” e le leggi che intervengono in materia. Ora dunque Lepore dice di voler fare un’operazione simile anche in ambito commerciale. “Si tratta di portare avanti quanto si è detto, inserendo nel regolamento dei mercati un dispositivo” che appunto impedisca l’esposizione e la vendita di oggettistica fascista, “precisando che queste attività non possono essere svolte”. La Giunta, dunque, “può fare una proposta di emendamento- spiega Lepore- ma possiamo anche ragionare se fare un percorso insieme al Consiglio”.

Ma cosa si intende per oggettistica fascista? Sicuramente, immaginiamo, la paccottiglia che abbiamo visto e fotografato in piazza VIII Agosto tra accendini, portachiavi e calendari di fattura moderna ornati con simboli e icone richiamanti il ventennio e il terzo Reich. Immagini di questo genere, però, abbondano anche su oggetti che (almeno  a prima vista) sembrano più propriamente di antiquariato. E’ il caso del Mercato Antiquario Città di Bologna, che si svolge il secondo fine settimana del mese in piazza Santo Stefano. Ci abbiamo fatto un giro sabato scorso trovando (come si può vedere dalle foto pubblicate in questa pagina) medaglie, anelli e altri oggetti con svastiche, simboli delle SS e fasci littori.

(l’articolo prosegue sotto le foto)

Con l’occasione, pur non essendoci un collegamento con la questione dell’oggettistica fascista, segnaliamo che sempre sabato, mentre si svolgeva il mercato in Santo Stefano, a poca distanza (in piazza San Giovanni in Monte) andava in scena a suon di preghiere un’iniziativa anti-abortista. Una persona che parlava, un gruppetto di otto ad ascoltare: e per cotanta vivacità, le forze dell’ordine hanno pensato bene di schierarsi con diversi mezzi tra i quali una camionetta parcheggiata in modo da bloccare il transito dei passanti sotto il portico di Santo Stefano. A dirla tutta, neanche questo è un gran bel biglietto da visita per la città…