Ex uffici via Battistelli potrebbero andare a chi protestò contro i senzadimora. Social Log dal Nettuno rilancia verso lo sciopero del 21. Firma in Regione per abbattere Garibaldi2. Un anno fa sgomberata via Solferino 42.
Il Comune di Bologna ha deciso di rimettere in vendita gli ex uffici di via Battistelli, dove fino al 2008 lavoravano i dipendenti del settore Personale e che, da qualche mese, sono utilizzati dall’amministrazione per ospitare alcune famiglie in emergenza abitativa, per un totale di circa 25 persone. Mentre il tema del riutilizzo dei tantissimi immobili sfitti di proprietà pubblica che ci sono a Bologna resta al livello delle chiacchiere, insomma, il Comune ne vende uno dei suoi e per altro già attualmente utilizzato per dare un tetto a chi non ha una casa. Per la precisione, si tratta del primo piano di un grande condominio, per una superficie di 1.500 metri quadrati: dopo diversi anni di inutilizzo, l’amministrazione aveva già tentato due volte di metterlo all’asta (l’ultima volta nel 2012 a partire da 1,5 milioni di euro) mantenendo la destinazione ad uso uffici, ma senza risultati. Stavolta, invece, il Comune intende dividere il piano in 12 appartamenti e a questo scopo ha già stanziato 150.000 euro per i lavori e altre spese connesse. Nel piano delle alienazioni si prevedono introiti per due milioni, ma si tratta di un valore del tutto indicativo.
Nell’illustrare l’operazione, i dirigenti del Comune non hanno fatto mistero della necessità di dover recuperare la “fiducia” degli altri proprietari del palazzo, perchè negli anni i rapporti tra loro e l’amministrazione sono stati “sgarbati”. Forse non è un caso, allora, che nel caso le aste dovessero di nuovo andare a vuoto i condomini avranno la possibilità di acquistare gli appartamenti al prezzo a base d’asta. Un discreto affare, di cui magari potranno approfittare anche quei residenti (tesserati Pd compresi, gli stessi che si opposero al trasferimento di Atlantide in via del Porto) che protestarono per l’arrivo nel condominio di famiglie povere e senza casa.
Mentre il Comune pensa a svendere, in città la lotta per il diritto all’abitare prosegue su vari fronti. Sabato in piazza Maggiore c’è stato il presidio convocato da Social Log a seguito dello sgombero di via De Maria, per “ribadire il NO forte – scrive il collettivo – alle violenze degli sfratti e degli sgomberi e rilanciare le proposte concrete della lotta per il diritto all abitare in città che non lascia e non lascerà solo nessuno di fronte alle bugie e ai silenzi della giunta! Dalla piazza si rilanciano le giornate di lotta del diritto all abitare promossa dalla rete nazionale di Abitare Nella Crisi, a partire dal 21 Ottobre in cui le istanze della casa si uniranno a quelle dello sciopero dei lavoratori della logistica. Anche insegnanti e studenti rilanciano l’intenzione di lottare insieme non solo per il diritto all abitare, ma per rigettare in toto le politiche del governo Renzi!”.
Tra le realtà che hanno risposto all’appello di Social Log ci sono il comitato Garibaldi2 e Sgb, che martedì scorso avevano manifestato sotto la Regione in piazza Aldo Moro. Una delegazione aveva incontrato due consiglieri di maggioranza e due tecnici dell’assessorato alla mobilità apprendendo in tale sede che era stato già firmato dalla giunta il 7 ottobre l’accordo per l’abbattimento di parte dello stabile sgomberato il mese scorso a Calderara.
Secondo il sindacato la firma è stata apposta “senza una verifica reale di ciò che è stato combinato dalla Giunta Priolo – si legge in una nota – infatti nell’incontro abbiamo denunciato la mancanza di corrispondenza dei lavori riportati sugli Accordi di programma con la realtà e la risposta imbarazzata dei tecnici è stata: ‘il livello amministrativo è tutto in regola ma nessun controllo è stato effettuato sul campo. Un fatto molto grave in quanto, sarebbe bastato visitare il cantiere aperto da un consorzio della Lega delle Cooperative, ormai fermo da oltre un anno, per capire che il finanziamento pubblico non andava corrisposto. Non si può pensare inoltre che possa essere la Priolo, sindaco del Comune di Calderara e fino a poco tempo fa componente della città metropolitana con delega alla mobilità, il controllore di se stessa! Un conflitto d’interessi grande come una montagna!”.
L’incontro si è concluso, a quanto riferisce Sgb, con l’impegno da parte dei consiglieri a chiedere “l’apertura di un’istruttoria da parte dell’assessorato e di un tavolo per dare soluzione alle situazioni indecenti in cui la giunta Priolo ha ridotto gli ex abitanti del Garibaldi 2 che ricordiamo, oltre ad avere subito una specie di furto attraverso la requisizione dei loro appartamenti con un indennizzo intorno al 30% di quello che li avevano pagati, dovranno continuare a pagare il mutuo della casa requisita”.
Interviene intanto anche Làbas, ricordando che proprio sabato scorso ricorreva l’anniversario dello sgombero di via Solferino 42: “Una comunità di venti persone che nei mesi precedenti aveva riqualificato lo stabile e ritrovato la possibilità di costruirsi una prospettiva di vita si è ritrovata violentemente per strada, senza la mediazione di chi avrebbe dovuto proteggere e risolvere le loro differenti necessità. Nessuna alternativa abitativa è stata presentata dal comune di Bologna a queste persone, poichè la permanenza temporanea (dai tre ai sette giorni) in un albergo o la spaccatura di un nucleo famigliare nella sistemazione non sono soluzioni. Sono soltanto rimedi di facciata e per niente dignitosi che l’amministrazione assume per tamponare una problematica ormai sedimentata che non si risolverà mai con soluzioni provvisorie o temporanee, ma con un intevento radicale che vada ad aprire e sistemare nuovi alloggi capaci di ospitare chi, per i costi troppo elevati o per l’irregolarità dei documenti, un tetto non lo ha. A distanza di un anno nulla è cambiato nelle politiche abitative di questa città: continua la guerra ai poveri e non alla povertà, continuano la violenza e l’impunità delle forze dell’ordine, continuano ad essere vuoti e abbandonati interi palazzi di proprietà pubblica e privata mentre le persone senza un tetto sono sempre di più. L’unica novità è che ora si vieta anche il diritto di cronaca come nei peggiori regimi militari. Noi non dimentichiamo e non perdoniamo. E continueremo a lottare”.