Acabnews Bologna

“Droga peggio del Covid”, disse giusto ieri la Lega…

Più severità e meno pietismo sul tema stupefacenti, invocava ieri il Carroccio bolognese. Più polizia e più carcere, fa il paio Fi. Poi oggi si è appreso dell’arresto di Luca Cavazza, accusato di spaccio e induzione alla prostituzione minorile: alla recenti regionali candidato con la Lega, alle precedenti comunali con Fi.

02 Settembre 2020 - 19:39

Ieri un deputato del Pd, Andrea De Maria, ha annunciato di aver presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, perchè “nel centro storico di Bologna si stanno verificando episodi continuati di spaccio, microcriminalità, situazioni pericolose per la sicurezza dei cittadini e la qualità urbana”. È importante, ha detto De Maria, che “siano valutati più efficaci strumenti normativi per il contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, come affermato giustamente pubblicamente dallo stesso ministro . Su questo tema ho anche presentato una proposta di legge. È poi importante garantire il piu’ possibile la presenza delle forze dell’ordine nelle zone più problematiche e che siano messe in atto tutte le condizioni perchè la loro azione sia efficace, anche valutando il rafforzamento degli organici”. Pronta la reazione della Lega, con la parlamentare Lucia Borgonzoni e la capogruppo in Comune, Francesca Scarano. “Per contrastare la diffusione della droga, che è fenomeno molto piu’ duraturo e preoccupante di qualsiasi contagio, basterebbe avere almeno la metà della severità con cui si sono puniti i cittadini che non rispettavano i Dpcm di Giuseppe Conte”. Non e’ neanche necessario dire “che possano servire leggi più severe per contrastare droga e tutto ciò che lo spaccio si porta dietro”, hanno aggiunto Borgonzoni e Scarano, ma per loro quello che serve “è un cambio di mentalità nell’applicazione delle norme. Bisogna che tutti, a partire dalla magistratura, si preoccupino sempre più e sempre più intensamente di valorizzare l’impegno e lo sforzo delle forze dell’ordine, lasciando perdere i finti pietismi sociologici sulle motivazioni dei delinquenti”. Ma neanche Fi è stata a guardare. “Siamo lieti che De Maria del Pd si sia accorto che a Bologna esistono problemi di spaccio e di criminalità comune, che generano situazioni di pericolo. Ci fa anche piacere la sua richiesta di rafforzare il presidio delle forze dell’ordine nelle aree particolarmente problematiche”, ha affermato Anna Maria Bernini, capogruppo in Senato. “Dato che la sua proposta di legge è depositata da ben due anni, e visto che risalgono a febbraio 2020 le dichiarazioni del ministro Lamorgese sulla volontùà di varare un piano volto a punire con il carcere i piccoli spacciatori, sollecitiamo De Maria affinchè la proposta di legge sia calendarizzata. Noi saremo ben contenti di offrire il nostro contributo, visto che da tempo giacciono proposte di legge simili anche a firma di esponenti di centrodestra. Perchè il tema della sicurezza non diventi un mero slogan, funzionale solo a traghettare la sinistra verso le elezioni del 2021”.

Fin qui, solita gara tra Pd e destra a chi promette più polizia e più galera. Niente di particolarmente interessante. Però oggi le cronache mainstream si sono riempite del nome di Luca Cavazza. Agente immobiliare, 27 anni, è uno degli uomini finiti al centro dell’inchiesta sui party a base di sesso e droga in una villa nel bolognese. La magistratura, si può leggere in queste ore sulla stampa, muove le accuse di induzione e sfruttamento della prostituzione minorile, atti sessuali con minore, cessione di cocaina aggravata dalla minore età della vittima. Cavazza è finito agli arresti domiciliari, accusato di induzione alla prostituzione di minore e spaccio “lieve” perchè, sempre secondo gli inquirenti, era lui a reclutare le ragazze per le feste nella villa. Pochi mesi fa, Cavazza si è candidato alle elezioni regionali nella lista della Lega di Matteo Salvini (quello della citofonata al Pilastro per chiedere: “Scusi lei spaccia?”, sostenendo la corsa a presidente di Lucia Borgonzoni. In precedenza, alle ultime comunali di Bologna, Cavazza era invece candidato con Fi (e si fece notare per un “A noi!” sulla tomba di Mussolini a Predappio).

In nessuna delle due occasioni ha centrato l’elezione. E’ quasi un peccato, viste le notizie di oggi. Magari la prossima volta, ora che è famoso.