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Dramma Dozza: sovraffollamento, muffa e blatte

Preoccupante rapporto dell’Ausl sul carcere bolognese. Il circolo Chico Mendes: “Dev’essere dichiarato inagibile”. L’associazione Papillon: “Quadro di totale illegalità, alla Dozza ne succedono di tutti i colori”.

04 Ottobre 2013 - 15:49

Aumentano i detenuti presenti all’interno del carcere della Dozza, che sono passati da 888 a 923 nel primo semestre del 2013: sono il doppio di quelli previsti, “con problemi evidenti di vivibilita’, privacy e di natura igienico-sanitaria, dovuti anche all’utilizzo del bagno in cella come deposito degli alimenti”. Tutto messo nero su bianco nell’ultimo rapporto redatto dall’Ausl.

“Tutti i soffitti e le porzioni di parete intonacate al di sopra del rivestimento di piastrelle sono interessati per intero da muffe. Considerato che tali elementi possono essere responsabili di allergie, asma e altri problemi respiratori, si ritiene urgente e non piu’ differibile intervenire”. L’Ausl punta anche gli “accumuli di guano” nei passaggi scoperti della struttura, dovuti al fatto che “sono stati smontati i dissuasori” anti-piccioni sui tetti. Nelle aree detentive, inoltre, “sono in corso interventi contro le blatte in entrambe le sezioni”, maschile e femminile. L’Ausl, poi, ha censito alla Dozza 233 detenuti tossicodipendenti, 20 sieropositivi per Hiv e 45 positivi a Hcv (epatite C). Nel primo semestre 2013 si sono verificati due casi di scabbia (senza focolai) e due casi di tubercolosi.

“La Dozza è una discarica di nuovi poveri e deve essere dichiarata inagibile dal punto di vista igienico-sanitario”, dichiara Vito Totire, portavoce del circolo Chico Mendes. Per Valerio Guizzardi, di Papillon, quello del carcere bolognese “e’ un quadro di totale illegalità. L’Ausl dovrebbe monitorare di piu’ la Dozza, perche’ ne succedono di tutti i colori”.