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Draghi contestato fuori dal Tecnopolo

Cambiare Rotta: “Il suo Governo sta mettendo un’ipoteca sul futuro delle classi popolari e delle giovani generazioni”. Usb: “Non possiamo accettare che sia Confindustria e la legge del profitto a decidere delle nostre vite”. Intanto ieri lo stesso sindacato, tramite la Federazione del sociale, ha manifestato davanti a Confesercenti per difendere le/i lavoratrici/ori della ristorazione.

01 Giugno 2021 - 15:37

Oggi il presidente del Consiglio, Mario Draghi, “è venuto in visita al Tecnopolo a braccetto col presidente dell’Emilia-Romagna Bonaccini, e per questo siamo andati anche noi: per dire forte e chiaro che questo governo è il nemico delle classi popolari”. Lo segnala Cambiare Rotta via social: “Un Governo che rappresenta il capitale europeo e che è diretta espressione della Commissione europea, venuto a commissariare il paese con la complicità di tutti i partiti di destra e sinistra e dei sindacati confederali. Con lo scopo di accelerare i processi di integrazione europea, con il Recovery fund, con il Next generation Eu: piani di investimento nei settori strategici della competizione internazionale, che puntano al nuovo mantra del ‘più Stato per il mercato’, che porteranno al saccheggio di quanto resta dello stato sociale, del welfare state, che scarica il costo della crisi sulle classi popolari e privatizza i profitti. Il Governo sta mettendo un’ipoteca sul futuro delle classi popolari e delle giovani generazioni, già precarie e stremate dalla crisi economica e pandemica che ha causato più di 120.000 morti. La stessa visita al Tecnopolo rappresenta perfettamente quella che è la politica dell’Unione europea rispetto all’istruzione e alla ricerca: la concentrazione di tutti gli investimenti in pochi nodi strategici sulla base degli interessi delle imprese. Non possiamo non opporci a questo Governo e a tutto ciò che esso rappresenta e gli interessi che porta avanti. Ai nostri posti ci troverete!”.

Ha partecipato alla contestazione anche Usb: “La visita di Mario Draghi a Bologna, all’inaugurazione del Tecnopolo, è per noi l’occasione per ribadire le ragioni del prossimo sciopero nazionale di otto ore contro il vergognoso sblocco dei licenziamenti e il peggioramento del Codice degli appalti. Decisioni antipopolari che il Governo Draghi ha preso in coerenza con gli interessi di Confindustria e del padronato tutto: si sbloccano i licenziamenti e contestualmente si regalano più di metà dei 40 miliardi stanziati nel Decreto Sostegni Bis alle imprese. Queste politiche porteranno alla perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro che si aggiungeranno al milione di posti di lavoro già persi durante l’ultimo anno. Con il Decreto ‘semplificazioni’ il governo Draghi peggiora la normativa relativa al codice degli appalti, già carente di reali tutele, dando più libertà alle imprese, peggiorando le condizioni di lavoratori e lavoratrici e aggirando vincoli a tutela del territorio e dell’ambiente. È questo il vero volto del ‘Governo dei Migliori’ che può contare sull’appoggio di tutti i partiti, sia di maggioranza che di opposizione, a queste politiche antisociali che altro non sono che l’applicazione dei diktat dell’Unione Europea. Ci opponiamo al governo Draghi perché non possiamo accettare che sia Confindustria e la legge del profitto a decidere delle nostre vite”.

Sempre Usb, tramite la Federazione del sociale Emilia-Romagna, intanto ieri ha manifestato sotto la sede di Confesercenti “che nei giorni scorsi attaccava i lavoratori della ristorazione etichettandoli come scansafatiche e sussidiati che rifiutano il lavoro. I locali riaprono, la stagione inizia ma le condizioni di lavoro sono solo peggiorate. Intanto Confesercenti dice che non ci sono lavoratori perché preferiscono stare a casa a prendere sussidi. Ma quali sarebbero? Casse integrazioni bassissime, bonus una tantum e il reddito della miseria? Confesercenti sfrutta una retorica infame che colpevolizza chi è o è stato sfruttato. Non siamo fannulloni, vogliamo lavorare ma solo se in regola! Facciamo sentire la nostra voce”.