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Dopo la diffida, un “passo avanti”: una casa per F.L.

Dopo aver bloccato lo sfratto di una donna disabile e aver inviato una diffida al sindaco, riferisce l’Unione inquilini, si è aperto il Tavolo sfratti in Prefettura e il Comune si è impegnato ad assegnare un alloggio Erp: “Ottenuto un diritto, ma per un diritto ottenuto molti sono dimenticati nelle pieghe grigie della città”.

15 Giugno 2022 - 15:43

“Ieri c’è stato un bel passo avanti nella vicenda che abbiamo seguito e portato avanti come Unione Inquilini Bologna nelle settimane scorse. Dopo aver bloccato lo sfratto di F.L., donna disabile, solo grazie alla nostra diffida al sindaco Lepore dove viene richiamato ai suoi compiti di ‘tutela e responsabilità nei confronti di tutti/e cittadini/e’ si è aperto il Tavolo sfratti in Prefettura per risolvere la questione. Vista la situazione si è arrivati alla soluzione abitativa per F.L. dove la rappresentanza del Comune si è impegnata ad assegnare alla donna un alloggio Erp”, riferisce l’Unione inquilini: “Come sindacato siamo soddisfatti della vicenda ma non possiamo che rattristarci per le metodologie che quotidianamente vengono applicate nei confronti dei cittadini e le mancate risposte del Comune alle nostre sollecitazioni. Sottolineiamo che l’esecuzione di uno sfratto con la forza pubblica è un trauma che si subisce a vita, a maggior ragione se quest’ultimo è un cittadino fragile. Ci chiediamo in che società viviamo se una persona fragile che si rivolge ai Servizi sociali di una delle città più ricche d’Europa , che si ‘autoproclama’ ‘la più progressista d’italia’, non trova aiuto o non è seguita come di dovere? L’Unione Inquilini Bologna c’è e ci sarà sempre in modo pratico e concreto per tutte e tutti i cittadini che chiedono aiuto a districarsi dalle maglie della burocrazia che ormai si è impossessata della pubblica amministrazione”.

Aggiunge il sindacato: “Vedere propri cittadini buttati per strada a vivere come clochard siamo certi che questo non è civile, e soprattutto, non è ‘progressista’. Riteniamo che questa posizione politica non garantisca dignità e diritti ma scivoli sulla sussidiarietà assistenziale delegata alla gestione privatistica del terzo settore. Oggi abbiamo ottenuto un diritto. Ma per un diritto ottenuto siamo sicuri che molti sono stati dimenticati nelle pieghe grigie di questa città. Non ci fermiamo perché , purtroppo, tante e tanti saranno nei prossimi giorni le persone in difficoltà con uno dei beni primari per la propria esistenza, la casa”.