In centotrenta, fuggiti dalla Libia, da un anno e mezzo “parcheggiati” in un magazzino: “Una struttura disumana”. Dopo il corteo di lunedì scorso, martedì 6 novembre’012 alle 20 assemblea promossa dal Tpo ai Prati di Caprara.
Centotrenta migranti nigeriani fuggiti dalla guerra in Libia, sono parcheggiati da 550 giorni in un magazzino dell’area dismessa dei Prati di Caprara, gestito dalla Croce Rossa su accordo di Protezione Civile e Regione Emilia Romagna. E’ una struttura disumana, che nulla ha a che fare con accoglienza e civiltà: peggio che in un campo profughi, mancano acqua calda e riscaldamento (per il secondo inverno!), ma sono assenti anche i percorsi minimi di inserimento ed inclusione, nonostante fosse tutto previsto dal contratto che ha fatto mettere in tasca alla Croce Rossa almeno 3 milioni di euro!
Nessun permesso di soggiorno definitivo che consenta di progettare una nuova vita, nessuna informazione sui tempi della procedura di asilo che il Governo ha stabilito per loro, nessuna prospettiva di poter svolgere un corso di formazione professionale qualificato, nessuna possibilità di emanciparsi da un’assistenza passivizzante e spersonalizzante.
Questa è l’accoglienza miserabile che Bologna sta dando a chi è scappato dal dittatore Gheddafi.
Lunedì 29 siamo partiti insieme a loro dai Prati di Caprara attraversando la città, rompendo il muro del silenzio, passando per Comune e Prefettura, per la marcia dei diritti e della dignità. Si sono uniti anche i migranti ospitati a Villa Aldini, che vivono la stessa sorte incerta. E’ stato il primo passo per la conquista di un futuro degno.
Volentieri accogliamo l’invito dei nostri amici a fare una assemblea cittadina ai Prati di Caprara, Martedì 6 Novembre alle ore 20, e lo estendiamo alle associazioni, alle realtà organizzate e alle donne e agli uomini che pensano che una Bologna migliore si possa costruire chiudendo luoghi disumani come i Prati di Caprara, rilasciando – anche se fuori tempo massimo – un permesso di soggiorno per motivi umanitari a chi fugge da guerra e miseria, offrendo sistemazioni dignitose e percorsi di inclusione e togliendo cittadinanza alle frasi razziste pronunciate dalla coppia Bernardini&Lisei.
Un’assemblea per costruire insieme le prossime iniziative per una Bologna che sappia dare un futuro di dignità per tutte e tutti.
Sfide come queste ci parlano di democrazia, di umanità, di civiltà. Se sapremo metterci in gioco Bologna sarà una città migliore: insieme è possibile.
Restiamo umani
Alla città migliore:
Invito ad un’assemblea ai Prati di Caprara
Diritti, dignità, futuro per i migranti provenienti dalla Libia
Martedì 6 novembre 2012, ore 20
Via Prati di Caprara, 12 Bologna
Cs Tpo, Bologna
> Nel video inviatoci dal Tpo la situazione dei migranti ai Prati di Caprara: