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“Difendiamo le case popolari!”, Asia-Usb manifesta davanti alla regione

Ieri presidio e corteo per chiedere la cancellazione della nuova legge Erp. L’Associazione sindacale Pugno Chiuso riferisce inoltre di un nuovo rinvio dello sfratto previsto in via Gandusio.

23 Marzo 2017 - 12:23

Nel pomeriggio di ieri Asia-Usb ha organizzato un presidio, poi divenuto corteo, davanti alla sede della regione insieme agli inquilini Acer, per protestare contro la riforma regionale dell’edilizia popolare e ottenere subito un incontro con l’assessore regionale per sottoporle direttamente le ragioni della contestazione. Così nella serata di ieri sulla propria pagina Facebook l’associazione raccontava i momenti salienti della giornata: “Asia-Usb ha organizzato un presidio davanti alla sede della regione (via Aldo Moro 52) insieme all’inquilinato acer, per dire NO alla riforma regionale ERP. Dopo un’ora il presidio si è spostato in corteo verso il 21 di via A.Moro sotto gli uffici regionali! Abbiamo chiesto un immediato confronto con l’assessore alle politiche abitative Gualmini, che però oggi era assente dal suo ufficio. Con gli inquilini abbiamo preteso una data definitiva per l’incontro. Attendiamo entro 24 ore una risposta e una data per l’incontro, per portare la voce e la rivendicazione degli inquilini delle case popolari! Chiediamo la cancellazione della legge, il blocco immediato delle procedure di decadenza dell’assegnazione e aumento degli affitti e la discussione di un piano complessivo di ampliamento dell’Edilizia Residenziale Pubblica, che veda al centro la riqualificazione e il riuso dello sfitto, fin troppo diffuso anche tra gli stessi alloggi acer. La Casa Popolare è oggi più che mai un bene necessario a garantire i diritti dei lavoratori e più in generale delle fasce sociali – in ampliamento – duramente colpite dagli effetti della crisi economica.”

L’Associazione sindacale Pugno Chiuso, che ieri si aspettava un intervento di sfratto in via Gandusio, riferisce invece che gli sfratti previsti sono stati “tacitamente rinviati a data da destinarsi. Non pervenuti Acer e ufficiale giudiziario.” Mentre due giorni fa un picchetto organizzato alla Barca è riuscito ad ottenere il rinvio di uno sfratto fino al 5 maggio. Pugno chiuso racconta così la situazione della famiglia interessata: “Acer si permette di mettere sotto sfratto da diversi mesi una famiglia con un invalido del lavoro, ovviamente disoccupato, e sua madre la cui pensione non basta a pagare le esorbitanti spese per lavori vari (che sarebbero a carico di Acer), un attacco a loro come tanti inquilini della Barca. Acer vergogna, basta sfratti”. L’associazione ha inoltre annunciato un’iniziativa per questa domenica dalle 14, con pranzo sociale e musica: “Continueremo anche sapendo che potremmo perdere questa battaglia contro il degrado che Comune ed Acer hanno creato in tutti questi anni. Noi saluteremo il Gandusio con una grande festa e vogliamo fargli sapere, comunque andrà, che rimarrà per sempre nei nostri cuori”.