Attualità

Diamo un Nobel per la guerra a Obama e al Parlamento italiano!

Comunicato della rete disarmiamoli sulla decisione degli Stati uniti, guidati dal nobel per la “pace” Obama, di prolungare la guerra in Afghanistan. Lanciata una manifestazione per il 10 dicembre contro le politiche di guerra.

05 Dicembre 2009 - 18:10

Il 10 dicembre scendiamo in piazza contro l’escalation militare in Afghanistan.

Il premio Nobel è la famosa onorificenza attribuita annualmente a persone che si sono distinte nei diversi campi dello scibile, «apportando considerevoli benefici all’umanità», per le loro ricerche, scoperte ed invenzioni, per l’opera letteraria, per l’impegno in favore della pace
mondiale.
L’ambito premio sarà consegnato il prossimo 10 dicembre all’attuale presidente degli Stati Uniti Barak Obama in una cerimonia ufficiale a Stoccolma per “meriti a favore della pace mondiale”.
L’imbarazzo non è un sentimento nè una categoria dell’anima appartenente alle alte sfere dell’establishment internazionale, perciò la cerimonia si svolgerà sicuramente con i crismi dell’ufficialità ed i convenevoli di prammatica. Così, mentre Obama ritirerà sorridendo il premio ed il milione di euro ad esso correlato, oltre 35.000 soldati statunitensi si staranno addestrando per partire verso il macello afgano.

Intanto altri leader e ministri della coalizione NATO si accingono a seguire le orme  del “Nobel”. Tra loro si distinguono gli italiani. Berlusconi, La Russa e Frattini, sostenuti dal voto bipartisan del Parlamento – e dall’ipocrita astensione dei dipietristi – che conferma il
rifinanziamento delle missioni all’estero, si accingono ad inviare altri 1.500 professionisti della guerra italiani in Afghanistan.
Il decreto che rifinanzia le missioni italiane, oltre alle enormi somme di danaro pubblico sprecato per una guerra già persa, concede una speciale immunità ai militari italiani per i reati di omicidio colposo o disastro ambientale. Evidentemente i dati che provengono dai fronti bellici aperti nell’ultimo ventennio hanno indotto i governanti italiani a correre ai ripari.
Centinaia di migliaia di vittime innocenti – i famigerati “effetti collaterali” – e  milioni di malati prodotti dagli agenti chimici, batteriologici e
nucleari sparsi dai bombardieri USA /NATO /Israeliani a Pancevo e a Belgrado, aFalluja e a Bagdad, a Gaza e in Libano, a Herat e a Kabul non avranno mai giustizia, almeno negli intendimenti del decreto “salva criminali di guerra”
approvato dal Parlamento italiano.

Occorre riportare con forza nell’agenda politica nazionale il tema della lotta contro la guerra e per il ritiro delle truppe, tema che non trova alcun sostegno all’interno dell’attuale rappresentanza politica di centro sinistra, impegnata a tentare di defenestrare Berlusconi, ma
poi coerente con le scelte governative sui temi fondamentali di politica interna ed internazionale.

Il nostro auspicio è che il 10 dicembre per le strade di Stoccolma, Parigi, Londra, Madrid, Atene, Roma e di tante altre
capitali del mondo sia rappresentato, attraverso manifestazioni, presidi e iniziative del movimento contro la guerra, un clima ben diverso dall’aplomb della cerimonia nel palazzo dove si consegnerà il Nobel per la “pace” ad Obama.
Proponiamo a tutte le strutture nowar presenti nel paese di costruire per quel giorno momenti di mobilitazione, presidi,
volantinaggi, performance musicali, teatrali o altro durante le quali rappresentare la consegna virtuale di un PREMIO NOBEL ALLA GUERRA per Barak Obama, Ignazio La Russa, Franco Frattini, Silvio Berlusconi e per il Parlamento italiano tutto.

A Roma per il 10 dicembre è prevista una prima MANIFESTAZIONE – SIT/IN LARGO ARGENTINA alle ORE 17.00 . Ci auspichiamo di avere
nelle prossime ore segnali di mobilitazione da tante altre piazze d’Italia.

La Rete nazionale Disarmiamoli!