Acabnews Bologna

Piazza Grande: da sfrattati a senza dimora, il passo è breve

«Sfratto matto»: Il giornale di strada di Bologna dedica un’inchiesta all’emergenza abitativa in città.

10 Giugno 2010 - 16:24

Dall’editoriale che accompagna l’uscita dell’ultimo numero di Piazza Grande, il giornale di strada di Bologna: “L’importanza di quanto sta avvenendo in questi giorni a Bologna sta nel fatto che emerge, forse per la prima volta così chiaramente, un fenomeno che Piazza Grande ha annunciato più volte. Come potrete leggere nel pezzo di apertura dell’inchiesta, le storie delle persone sfrattate e occupanti sono quelle di lavoratori, italiani e migranti, che guadagnano troppo poco per pagare un affitto (anche basso di una casa popolare) o che hanno perso il lavoro e non hanno altro reddito. Non arrivare a fine mese per loro ha significato non avere più una casa. le nuove povertà, da categoria astratta e a volte abusata, prendono nomi e volti di persone che compongono una realtà cittadina in crescita. Il rischio di scivolare nella condizione di senza dimora per queste persone è concreto. 3000 gli sfrattati nella provincia di Bologna, di cui il 90% per morosità, solo nei primi 4 mesi del 2010. Gli stessi Avvocati di strada di Bologna, che difendono gratuitamente i senza dimora, ci dicono che le cause per sfratto o per problemi di affitto sono passate da 63 nel 2008 a 119 nell’anno successivo. Mentre registriamo questi dati la Consulta comunale permanente contro l’esclusione sociale ha scritto una lettera aperta al Commissario Annamaria Cancellieri e alla città. Dopo aver denunciato lo stato di anarchia e l’inefficacia degli sportelli sociali di quartiere e il rischio di chiusura di alcuni servizi (per ultimi i laboratori artistico e informatico del Centro diurno di via del Porto), le 70 associazioni riunite nella Consulta hanno posto una domanda al Commissario e ai cittadini: ‘Non capiamo più quale sia il modello di welfare che la città si vuole dare. Qual è la strategia e chi la dirige?’ Questo interrogativo è anche il nostro”.

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