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Da Làbas: “Non mollare, Aldo”

Il collettivo a supporto di un attivista di Accoglienza Degna condannato per la lotta NoTav. Il blog del Tribolo segnala un presidio, stasera, solidale ai processati per 15 ottobre 2011 e manifestazione al Brennero del 2016.

15 Ottobre 2018 - 15:20

E’ dei giorni scorsi la notizia della condanna a complessivi 33 anni per 16 No tav accusati di aver partecipato alla giornata di lotta del 28 giugno 2015. Scrive Làbas: “Questo scrivevamo due anni fa quando ad Aldo, attivista del progetto Accoglienza Degna all’ex caserma Masini, erano stati notificati gli arresti domiciliari. Questo ci troviamo a ripetere oggi, giorno in cui sono state emesse le condanne in primo grado per ciò che è successo in Val di Susa il 28 giugno 2015. Lo ripetiamo con la forza di chi è dalla parte giusta della storia, di chi, come Aldo e tanti altri compagni e compagne, da anni si battono contro un’ opera dannosa ed inutile, mettendo a rischio talvolta anche la propria libertà. Da Bologna speriamo arrivi forte e chiaro il nostro grido di complicità e solidarietà a tutti coloro che sono stati condannati oggi: Non mollare Aldo! No tav fino alla vittoria”.

Restando in tema di criminalizzazione delle lotte, stasera alle 18 in piazza Verdi c’è un presidio, reso pubblico sul blog dello spazio di documentazione anarchico Il Tribolo, in solidarietà a condannati e processati per fatti che avrebbero commesso durante la manifestazione del movimento GlobalChange del 15 ottobre 2011 e durante quella antirazzista al confine italo-austriaco del 7 maggio 2016: “Per la rivolta del 15 ottobre – si legge – a Roma, a gennaio, si aprirà l’appello per 15 imputati. Già prima di loro 4 persone sono state condannate per devastazione e saccheggio. Per la manifestazione del Brennero il 12 ottobre, a Bolzano, 63 imputati andranno a processo per devastazione e saccheggio e ad essi altrettanti se ne aggiungeranno per un secondo filone giudiziario. In entrambi i casi lo Stato non processa tanto per i danneggiamenti o la resistenza opposta alla polizia, ma per aver dimostrato come la rivolta, anche a fronte dei tempi bui che viviamo e dell’apatia che ci circonda, è una possibilità ancora attuale, un fatto possibile”.