“Smash repression” denuncia che l’ex consorzio agrario tra via Mattei e via Larga, sede di frequentate “serate tekno e psy”, è ancora in mano al custode giudiziario, che anni fa intervistato da un quotidiano nazionale si diceva pronto a uccidere un gruppo di persone rom.
Più di otto anni fa questo giornale, insieme ad alcuni blog antifascisti, segnalava che l’ex consorzio agrario, uno stabile abbandonato da tempo tra via Mattei e via Larga sotto sequestro preventivo da parte della Procura di Bologna, era stato affidato in custodia giudiziaria a una persona nota per le simpatie di estrema destra e che, in un’intervista a un quotidiano nazionale ancora online accusava “un gruppo di rom” di averlo aggredito e si diceva pronto ad aggredire a sua volta “se qualcuno di loro si presenterà di nuovo qui”. Alla domanda del cronista se fosse pronto anche ad uccidere rispondeva: “Assolutamente sì. Senza esitazioni”.
Oggi non è cambiato nulla, il custode è sempre lo stesso: lo segnala un comunicato del collettivo Smash Repression, attivo da due anni contro la legge anti-rave del governo Meloni: “Chiediamo la massima diffusione anche per scongiurare che dj e sound vengano coinvolte e collaborino inconsapevolmente con questo locale. Che d’ora in avanti chiunque metta piede in quel posto lo faccia consapevolmente. Per Smash Repression l’antifascismo è uno dei capisaldi non mediabili. Quello non è un locale qualsiasi, non è un posto dei tanti per andare a ballare o tirar su due soldi per chi suona o fitta un impianto!”.