Acabnews Bologna

Da Bologna solidarietà
ai NoTav: “Aldo libero, tutte/i libere/i!“

Una delle persone colpite qualche giorno fa dalle misure cautelari è impegnata nei progetti di Accoglienza Degna a Làbas e della palestra del Tpo. Le prese di posizione di queste realtà più Cua, Hobo, Vag61, Berneri.

24 Giugno 2016 - 19:58

aldoCi sono anche alcune persone legate ai movimenti bolognesi tra le attiviste e gli attivisti NoTav che qualche giorno fa sono rimasti coinvolte/i in un’operazione della Procura di Torino: 23 le misure cautelari emesse tra custodia in carcere, arresti domiciliari e obblighi di firma. Le contestazioni dei magistrati riguardano la giornata del 28 giugno 2015, quando una marcia NoTav arrivò ad abbattere le reti del cantiere di Chiomonte. Agli arresti domiciliari è finito anche Aldo, volontario del progetto Accoglienza Degna di Làbas e impegnato nella Palestra popolare del Tpo. Scrivono gli attivisti di Accoglienza Degna: “Aldo è uno di noi, un compagno direbbero alcuni. Aldo è una di quelle persone degne che ha deciso lucidamente di opporsi a qualcosa che ritiene sbagliato. Ma, si badi bene, non per un capriccio personale né per provare l’ebbrezza dello scontro, non cadiamo in questa banale trappola. No, Aldo come molti altri ha scelto di opporsi alla costruzione della Tav per un ideale; un ideale condiviso attorno a cui si è articolato un movimento trasversale, composto da giovani e meno giovani, dai residenti e non residenti della valle. Ed è proprio questa la forza degli ideali, quella di creare aggregazione, anche a distanza, anche tra persone estremamente diverse e con interessi personali talvolta divergenti. Ciò provoca evidentemente timore ad un Governo che, invece, di ideali è totalmente privo. Genuflesso dinnanzi al violento ordine materiale degli interessi economici e commerciali di ricchi e potenti. Pronto a mostrare i denti e menare le mani pur di obbedire. Pronto a revocare la libertà personale di chi fieramente osa opporsi a chi specula sulle vite dei più deboli”.

Scrive la Palestra popolare del Tpo: “Apprendiamo dell’ennesima vergognosa operazione repressiva da parte di questura e procura torinese nei confronti delle/i compagn@ NoTav. Come Palestra popolare e corso di boxe è stato coinvolto un nostro fratello, Aldo, che da piu di un anno e’ entrato con la sua generosità ,a far parte dei nostri corsi. Aldo si trova agli arresti domiciliari nella sua casa a Bologna. Ci auguriamo che possa tornare al piu presto libero. Aldo libero, tutt@liber@”. E anche i due centri sociali esprimono solidarietà: “Nessuno resta solo e ad Aldo va un forte abbraccio da parte di tutta la comunità di Tpo e Làbas. Liberi tutti”.

Sempre da Bologna, anche il Cua esprime “massima solidarietà militante ai compagni e alle compagne del movimento NoTav che hanno subito arresti, perquisizioni e misure cautelari di vario tipo. I fatti contestati dalla Procura di Torino fanno riferimento alla grande giornata di lotta del 28 giugno 2015, cui partecipammo anche da Bologna sfidando assieme a tanti e tante i divieti di manifestare attorno all’illegittimo cantiere di Chiomonte imposti dalla Questura. Convinti che non sarà la repressione a fermare un movimento popolare che da vent’anni si batte contro l’ennesima grande opera inutile di questo paese ci stringiamo attorno a chi ha subito oggi questi tentativi di intimidazione e, in particolare, ai tre compagni chiusi nel carcere delle Vallette. La Valle non si arresta! Giù le mani dai NoTav!”.

Anche Hobo si esprime contro la “massiccia operazione di polizia volta a criminalizzare la grande giornata di resistenza del 28 giugno 2015, quando in migliaia attaccammo il cantiere della devastazione, denudandolo delle reti e manifestando a chi le difende tutta la nostra inimicizia. A poche ore dalle elezioni che hanno spodestato il Pd politico da Torino, il Pd giudiziario, quello guidato dai pm con l’elmetto, ha disposto 23 misure cautelari totali tra arresti domiciliari, arresti in carcere e obblighi di firma. Oltre a comunicare tutta la nostra solidarietà, vicinanza e complicità ai compagni e le compagne cui oggi la polizia e la procura hanno rovinato il risveglio, e ai compagni e alle compagne che da mesi scontano provvedimenti dispotici e folli, ricordiamo al sistema di potere che se fino ad oggi è stata dura, da domani, per voi, sarà ancora più dura! Avanti NoTav, fino alla vittoria!”.

Vag61 scrive: “Esprimiamo massima solidarietà ai 23 NoTav colpiti da arresti e misure cautelari nei giorni scorsi in Valle, convinti che anche questa volta non sarà sufficiente l’arroganza e la follia della repressione a fermare la forza e la dignità di un popolo che ormai da vent’anni è determinato a difendere la propria terra e il proprio futuro. Rivolgiamo un saluto particolare a Nicoletta, con cui diverse volte abbiamo avuto il piacere di confrontarci durante le iniziative NoTav organizzate nel nostro spazio. Liber* tutt*!”.

Infine, dal circolo anarchico Berneri: “Questo attacco che cerca di colpire nel mucchio è l’ennesimo atto politico che, anche se eseguito da magistrati ben contenti di ingabbiare chi si ribella, porta la firma delle lobby del Tav, dal Pd alle ‘Coop’, dalla Fiat e tutto il padronato industriale alle mafie degli appalti. I veri criminali sono proprio loro, i potenti che guadagnano dalla devastazione ambientale, dalle colate di cemento e dall’intascarsi le risorse delle comunità. L’atteggiamento anti-ecologico e autoritario non è però frutto di un qualche individuo o partito corrotto, è il comportamento naturale degli organismi dello stato, che esistono per difendere l’ingiustizia presente, e dei capitalisti, che nel nome del profitto distruggerebbero qualunque territorio e qualsiasi comunità. La risposta della Valle è quella giusta: la solidarietà, le decisioni collettive, l’autogestione e il rifiuto di una divisione fra ‘buoni’ e ‘cattivi’ continua a bloccare la costruzione del Tav e a portare avanti quella di una società diversa; una strada che possiamo percorrere tutti/e! Solidarietà attiva con tutti e tutte le NoTav. A sarà dura!”.