No Name Kitchen, Ya Basta! e Laboratorio di Salute Popolare invitano a partecipare ad un progetto sulla rotta balcanica per “essere al fianco delle persone in movimento, mettendo in campo una pratica sanitaria che immaginiamo come forma di alleanza, relazione e supporto”. Oggi a Làbas giornata di presentazione e autoformazione.
“Cerchiamo medicə, infermierə, studentə di medicina o infermieristica, attivistə e chiunque abbiamo voglia di dare il proprio contributo” per dare supporto alle persone in movimento alla frontiera tra Bosnia e Croazia. E’ l’appello diffuso da No Name Kitchen, Ya Basta! e Laboratorio di Salute Popolare che propongono oggi (dalle 10 alle 17 a Làbas) una giornata di presentazione e autoformazione per partecipare al progetto sanitario Burn- Health on the move. “Perchè partecipare e partire per la Bosnia? Negli ultimi anni- scrivono No Name Kitchen, Ya Basta! e Laboratorio di Salute Popolare- la frontiera tra la Bosnia e la Croazia è diventata uno dei confini europei più violenti e respingenti di tutta la Rotta balcanica. Qui le persone in movimento provano decine di volte il ‘Game’ e ad ogni respingimento vengono picchiate, umiliate, derubate o lasciate al freddo nei boschi dalla polizia croata e da Frontex. In attesa di riprovare ad attraversare la frontiera, sono costrette a vivere in accampamenti di fortuna vicino alla frontiera, dove quasi sempre le condizioni igienico-sanitarie sono precarie, in un limbo senza diritti di cui l’Unione Europea è la prima responsabile. Vogliamo essere al fianco delle persone in movimento, mettendo in campo una pratica sanitaria che immaginiamo come forma di alleanza, relazione e supporto, che ci permetta di lottare insieme contro il confine e di denunciarne la violenza”.
Per questi motivi “cerchiamo medicə, infermierə, studentə di medicina o infermieristica, attivistə e chiunque abbiamo voglia di dare il proprio contributo! Il progetto si svolgerà principalmente a Bihac, in Bosnia, e nei luoghi vicino alla frontiera con la Croazia, da gennaio a maggio 2022. Chi non potrà partecipare in presenza può mandare una mail a burnonbalkanroute@gmail.com per ottenere maggiori informazioni”, spiegano No Name Kitchen, Ya Basta! e Laboratorio di Salute Popolare.
Correlati
- Sei attiviste partite da Bologna fermate in Bosnia dalla polizia
- Una “ferrovia sotterranea” per i migranti in transito dalla Bosnia
- Attiviste/i da Bologna sulla rotta balcanica: “Si conclude la permanenza in Bosnia, ma non il nostro progetto”
- Attiviste/i in partenza per la Bosnia: “Supporto sanitario per la libertà di movimento”
- “Subito un corridoio umanitario tra Afghanistan e Bologna”
- Bloccato camion partito da Bologna con aiuti per i migranti sulla rotta balcanica
- Il 25 aprile si torna in piazza: “Non siamo tuttə sulla stessa barca”