A Bologna una carovana romantica fatta di clown, giocolieri ed equilibristi. Per scoprire o ricordare la paura per chi mangia il fuoco e lancia i coltelli, non per chi vive la vita con libertà e poesia.
di Simona de Nicola
Sono arrivati a Bologna, da qualche giorno, lenti, lungo la via de’ Carracci.
Coi cavalli che trainano le carrozze in una carovana colorata, romantica – una sfilata tutta contromoda, che fa fermare i passanti, apre i sorrisi, le mani si allungano a sfiorare i circensi per salutare, le braccia si passano veloci i bambini che per qualche attimo provano la magia di salire sul carrozzone.
La carovana, partita da Pennabilli, ha attraversato la Toscana e l’Emilia-Romagna, facendo tappa in 12 comuni, per arrivare a Bologna – dal 20 agosto al 5 settembre, con spettacoli tutte le sere alle 21,30 al parco di Villa Angeletti.
Viaggiatori, clown, giocolieri ed equilibristi per scelta: “Sono un anarchico, un comunista libertario” – ha affermato una volta François. E forse per questo ha inventato questa forma particolarissima di circo, arte, teatro, poesia: vestito da clown, ha attraversato tutta Parigi e la Francia e poi tutta l’Europa, con avversità, spesso a pancia vuota, ma con la meraviglia che solo la casualità degli incontri della strada sanno regalare.
Non si sa come definirla, ma sa di strada quest’arte, di una vita vissuta per strada, quelle strade felliniane con i suoi personaggi sospesi, le lune stregate, che ti portano via, ti fanno viaggiare.
Testimone di una scelta di vita controcorrente – in questo clima di repressione e controllo, in questo incubo xenofobo e razzista in cui siamo sprofondati – oggi è ancora più importante ribadire la necessità di chi sceglie di vivere liberamente, nomadicamente. E dare loro voce e spazio.
Lo spazio che richiedono è semplice – un cerchio tra la terra e il cielo – lo spettacolo è sempre all’aperto, in un palcoscenico senza tendone, costruito a immagine dei vecchi circhi. Una piccola pista su cui si innalzano i tralicci per i numeri aerei, circondata dalla gradinata con i carozzoni intorno a far da scenografia. Un inno allo spazio pubblico.
Guidata da François Rauline (detto François Bidon), il Cirque Bidon nasce in Francia negli anni ’70, quando il motto era “fantasia al potere” e si sognava una vita senza regole, inseguendo l’arte e la poesia.
Una forma di circo che già all’epoca era in netta controtendenza rispetto al circo tradizionale, quello degli animali esotici e delle grandi famiglie circensi. Poco dopo François arriva in Italia con i primi amici e artisti e con il suo mix di teatro, acrobazie, musica dal vivo e clownerie, dà vita a una forma di circo inedita per il nostro paese e ancora oggi fonte di ispirazione per molti artisti che praticano il circo contemporaneo.
Ed eccola qui, ancora oggi a farci sognare.
La compagnia Cirque Bidon porta in scena Entrez dans la danse! – un viaggio con polli circensi, amori strampalati, trapezisti buffi e abilissimi. Ma non vi sveliamo nulla.
Andate tutti, grandi e piccini, andate al circo!
Entrate nel cerchio magico, dove la fantasia torna al potere e si viene stregati da storie leggere e senza tempo.
Andate al circo, a esorcizzare le vostre paure – a ridere dei pagliacci, a sospendere il fiato per il funambolo in bilico. A scoprire o ricordare la paura per chi mangia il fuoco e lancia i coltelli, non per chi vive la vita con libertà e poesia.