Il collettivo riporta i contenuti dell’assemblea di ieri all’ex Veneta. Làbas dopo la tre giorni in v.Bolognetti: “Migliaia di persone, non potevamo festeggiare meglio cinque anni di autogestione”. Xm24 dopo l’incontro col Comune: “Il mistero s’infittisce”.
Ieri pomeriggio si è riunita la prima assemblea cittadina successiva all’occupazione dell’ex Veneta, dalla quale è emerso un “appello alla solidarietà e alla resistenza contro gli sgomberi rilanciando un percorso di iniziativa collettiva a 360 gradi nel caso in cui verrà aggredita ‘l’occupazione di garanzia’ delle attività del Laboratorio Crash!“, riferisce il collettivo: “E’ stato un momento di confronto tra singoli, centri sociali, collettivi e sindacalismo di base che ha visto l’attraversamento di almeno 200 compagni e compagne, ed in cui si è fatto il punto sulla vicenda ‘Crash!’ legandola alla più complessiva trasformazione, veloce e violenta, che sta subendo Bologna tra speculazione immobiliare e nuove forme di sfruttamento. Numerose le prese di parola in solidarietà alla nuova occupazione così come la voglia di condividere analisi, spunti e proposte per caratterizzare le iniziative culturali, sociali e politiche dei prossimi giorni. In particolare si è fatto riferimento alla caratteristica non più locale sollevata dallo sgombero dell’8 agosto e dalla nuova occupazione ma che al contrario parla immediatamente ai movimenti sociali, alle occupazioni e autogestioni, e al sindacalismo di base di tutto il paese dicendo che c’è la necessità di uno scarto in avanti e che il regime di invisibilità imposto dal governo Gentiloni alle istanze sociali e politiche avanzate dai ceti popolari, si tinga di rosso, del colore delle lotte, a Bologna come altrove. In molti hanno concentrato il discorso anche sull’analisi del comportamento della giunta Merola, refrattaria fino ad oggi di aprire una vertenza per le istanze sociali e culturali espresse dall’esperienza del Laboratorio Crash! e sempre incline a demandare la responsabilità all’ordine pubblico e alla repressione. C’è quindi la necessità di un ‘fatto di verità’ e che la retorica del ‘progetto del giorno dopo’ o del ‘non dialogo con chi occupa’ faccia spazio alle vere ragioni per cui questa giunta contro i centri sociali di periferia ordina solo repressione e manganellate”.
Anche Làbas torna a prendere parola dopo l’assemblea di venerdì e le altre due giornate dell’iniziativa “RiapriAMO Làbas” in vicolo Bolognetti, scrivendo: “Cosa significa riaprire Làbas? Significa portare a vicolo Bolognetti centinaia di persone nell’assemblea di venerdì, migliaia di persone nella serata di ieri, e ancora centinaia di persone nella giornata di oggi. Studenti, famiglie, bambini, anziani, senza nessuna distinzione. Insomma tutti coloro che credono come noi che gli spazi pubblici servano a ricostruire i legami sociali. Non potevamo festeggiare nel modo migliore i nostri cinque anni di autogestione, dopo lo sgombero dall’ex caserma Masini. Ci attendono tante battaglie, ma tutte e tutti noi abbiamo dimostrato che le battaglie si possono vincere”.
Dall’Xm24, invece, arriva un aggiornamento dopo l’incontro avuto giovedì con l’assessore Matteo Lepore e il presidente del quartiere Navile Daniele Ara. Il comunicato, a firma “Le Andrea di Xm24”, recita: “Ci eravamo lasciati con una serie di interrogativi: ‘Cosa vorranno dirci?’, ‘Che soluzione strabiliante ci proporranno?’, ‘Che panettone pre natalizio hanno in mente di sfornare per Xm24?’. A questo incontro più che chiarirci le idee e trovare risposte circa il futuro di Xm24, il mistero si infittisce… L’assessore Lepore ribadisce le intenzioni del Comune di rientrare in possesso dell’immobile di via Fioravanti 24 e di ristrutturarlo. Per quali scopi? Secondo le parole dell’assessore per ‘una ripartenza in chiave sociale del comparto dell’Ex-Mercato’ da destinarsi a progetti socio-culturali non meglio definiti. Ci viene detto che noi, come il resto della città, ne sapremo di più dal sindaco in persona presumibilmente al termine del Laboratorio di Quartiere, intorno ai primi di dicembre. Contestualmente l’assessore propone il ‘ricollocamento’ di Xm24 in un altro spazio, sempre all’interno del quartiere. Quale sia questo luogo alternativo è il secondo mistero, di cui non c’è dato sapere di più! L’impressione è che tutto sia stato deciso e che non ci sia spazio per alcun dialogo o negoziazione con il Comune, che come unico paletto pone (per ora) il trasferimento di Xm24 in un altro spazio. Infatti, anche in questa sede abbiamo avanzato proposte per trovare soluzione ai problemi ripetutamente impugnati per giustificare l’accusa di incompatibilità col quartiere e quindi il mancato rinnovo della convenzione: rumore, disturbo ai cittadini e fantomatici problemi strutturali. Le nostre proposte non sono state tenute in considerazione né discusse, perché gira che ti rigira l’unica messaggio chiaro è la volontà del Comune di ‘riappropriarsi dell’immobile’. Da un lato ci propongono di continuare l’esperienza di Xm24 in un altro spazi o addirittura di integrare in collaborazione col Comune (sic!), alcuni laboratori nell’immobile di via Fioravanti 24 una volta ristrutturato. Dall’altra parte il proposito di destinare lo spazio a progetti socio-culturali fa trasparire una mancanza di considerazione verso l’apporto all’integrazione e all’innovazione sociale nel quartiere della quindicennale esperienza di Xm24. All’atto pratico, non si è trattato di un inizio di trattative vero e proprio e non abbiamo trovato risposte agli interrogativi sul futuro di Xm24 che premono a tutte e tutti. Continueremo a riempire il nostro spazio, fatto di emozioni, idee e persone. Vi invitiamo a stare tuned (sperando che saranno tonni e non sgombri!) perché la battaglia di/per Xm24 continua… ed è la battaglia di/per un’Altra Città!”.