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Crash da via Don Fiammelli: “Chiediamo una custodia sociale dell’immobile”

Intanto il collettivo, dopo l’occupazione di ieri, ha iniziato a “sistemare, ristrutturare e in una parola “rigenerare” la struttura” un tempo proprietà di Banca Etruria. E domenica “pranzo sociale di benvenuto”.

06 Aprile 2018 - 16:34

“La prima notte di occupazione è appena trascorsa e cogliamo subito l’occasione per salutare i residenti del quartiere, le centinaia di bolognesi, i centri sociali e i compagni e le compagne della città e da tutta Italia che ci hanno manifestato solidarietà e gioia per la nuova occupazione e che in questi mesi mai hanno fatto mancare sostegno e supporto. In questo momento non sappiamo ancora se la nostra istanza verrà accolta o meno ma tanto per essere chiari la ripetiamo: chiediamo una ‘custodia sociale’ per la struttura di via Don Fiammelli, un tempo proprietà di Banca Etruria, lasciata abbandonata da decenni, e ora, dopo il crack, confluita in Ubi Banca, ma con un vincolo che non permette di mettere nel mercato l’immobile. Rivolgiamo l’istanza alla proprietà, alla giunta e alla prefettura con la disponibilità a discutere quanto prima della proposta”. Lo scrive il Laboratorio Crash in merito all’occupazione effettuata ieri pomeriggio. Continua il comunicato: “Intanto da questa mattina iniziamo con serenità e passione a sistemare, ristrutturare e in una parola ‘rigenerare’ l’immobile. Fa un certo effetto essere consapevoli di promuovere autogestione all’interno di un grande edificio fino a ieri ‘mostro di speculazione immobiliare’ oscena e spietata, proprietà di una banca che ha gettato sul lastrico migliaia di cittadini, e che da oggi grazie all’autogestione del progetto ‘salva spazi’ può divenire un luogo di aggregazione sociale, solidarietà, mutualismo e cultura. Sono numerose le attività ‘storiche’ del Laboratorio Crash!, ma già in poche ore abbiamo ricevuto molti stimoli e spunti dai residenti da trasformare in piccoli e grandi progetti. Ora, oltre al lavoro di ristrutturazione dell’immobile, vogliamo prenderci il tempo giusto per l’ascolto dei bisogni, desideri e sogni del territorio e sviluppare relazioni e sintonie. Questo è il primo step del progetto ‘salva spazi’, a cui seguirà un cantiere collettivo dove mettere in moto e realizzare tutte le idee e le proposte. Siamo in zona Corticella del quartiere Navile, nella periferia di Bologna, nostro habitat naturale, dove il capitale privato e immobiliare disfa e rifà il territorio a suo piacimento e a suon di voracissima speculazione, costruendo mostri di cemento, consumando suolo, e poi spesso, una volta divorata la fetta di torta lasciare all’abbandono e al non uso il costruito, per poi tornare a speculare nel momento propizio. Il Laboratorio Crash con il progetto ‘salva spazi’ vuole mettersi al servizio di una forte inversione di tendenza reclamata da migliaia e migliaia di cittadini per fare in modo che questi immobili, abbandonati e senza progetti per il futuro, diventino degli spazi pubblici aperti alle esigenze del territorio. Invitiamo tutti e tutte a venirci a trovare nel nostro presidio permanente e attivo 24h su 24 per vivere insieme questa nuova avventura sociale! Crash again!”.

Per domenica, inoltre, Crash promuove un “pranzo sociale di benvenuto”, scrivendo: “Vi aspettiamo per trascorrere una giornata di socialità nel cortile appena sistemato per rincontrarci e scoprire l’intero edificio “salvato” dalla speculazione di Banca Etruria”.

La solidarietà del Comitato Esa, inviata al nostro giornale: “Siamo tristemente abituati all’incapacità della politica e dell’amministrazione cittadina di raccogliere le istanze sociali. In questo caso neppure gli impegni presi pubblicamente sono stati minimamente mantenuti e una realtà come il Laboratorio Crash! per mesi non ha visto passi avanti nella mediazione tanto promessa da Quartiere Navile e Comune. In una citta’ che mentre ci inonda della retorica della partecipazione, quotidianamente ignora e reprime le esperienze dal basso, ben venga l’occupazione di un nuovo spazio autogestito. Siamo felici di veder la nascita di una nuova, anche se all’undicesima casa(!), esperienza di autogestione: alle compagne e compagni del Lab. Crash va tutto il sostegno e la solidarieta’ del Comitato Esa”.

Riceviamo e pubblichiamo anche il comunicato dell’Xm24: “Accogliamo festeggiando la nascita di un nuovo spazio occupato e autogestito, l’ennesima reincarnazione del Lab. Crash in uno dei troppi immobili abbandonati di Corticella! Gli spazi autogestiti sono risposte concrete ai problemi della società che ci circonda: dalla crisi sistematica che alimenta guerre tra poveri e risposte populiste ad una amministrazione assente e latitante, incapace di ascoltare realmente (per non dire di rispondere) mentre è impegnata a costruire la facciata vuota di partecipazione intorno alla city of food. Tutta la nostra complicità a chi ha deciso che aspettare non è più la soluzione e con l’azione diretta strappa uno spazio alla speculazione finanziaria e al vero degrado dell’abbandono e dell’inutilizzo. Lunga vita alle occupazioni, lunga vita al Lab.Crash!”.