Aperto uno stabile di proprietà di Ubi Banca: “Chiediamo l’apertura di un tavolo con Prefettura, Comune e proprietà per destinare l’immobile a usi sociali e solidali, culturali, sportivi, artistici e ricreativi”.
“Siamo appena entrati dentro l‘ennesimo spazio abbandonato nella periferia della nostra città”. Lo ha annunciato pochi minuti fa il Laboratorio Crash.
Spiegano gli attivisti: “Da decenni è stato abbandonato al non uso e all’incuria, poi è stato comprato da Banca Etruria che lo ha lasciato al degrado per molti anni. Dopo il fallimento della banca, che ha gettato sul lastrico numerosi risparmiatori, la struttura è stata acquisita da Ubi Banca nel processo di fusione, ma con dei vincoli che per ora non permettono di rivendere l’immobile che resterà vuoto e abbandonato ancora per anni”.
Prosegue il comunicato: “Chiediamo l’apertura di un tavolo con Prefettura, Comune di Bologna e proprietà con la richiesta di destinare l’immobile ad usi sociali e solidali, culturali, sportivi, artistici e ricreativi. Vogliamo aprire un dibattito in città sullo stato in cui versano gigantesche strutture edilizie inutilizzate e in attesa da decenni dell’occasione buona per fare un bel bottino di speculazione, mentre la cittadinanza e soprattutto la periferia pone con forza la domanda di utilizzo del già costruito, invenduto e abbandonato. A Bologna ora è tempo di un ‘salva spazi’, e il rifiuto vergognoso ad esempio di Poste Italiane di aprire una trattativa per una rigenerazione sociale dei suoi edifici in via Zanardi non ci ha certo fatto desistere dalla volontà di andare avanti nella nostra odissea fino a quando le nostre istanze sociali e culturali non avranno casa. Intanto da questo momento ci impegnano a rigenerare questo edificio nel segno della solidarietà, della cultura e dell’aggregazione giovanile e non solo, attivando numerosi progetti. Vi invitiamo alla conferenza stampa dell’undicesimo (!!!) Laboratorio Crash in via Don Fiammelli alle 18!”.