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Coronavirus e Ateneo, studenti protestano: “Abolire la terza rata!”

Stamattina manifestazione di Noi Restiamo davanti al rettorato. Ieri, invece, si è tenuto un presidio di Sgb all’ingresso del Policlinico Sant’Orsola contro il trasferimento di alcuni servizi ad altre strutture sanitarie.

26 Maggio 2020 - 18:25

Mentre il consiglio di amministrazione dell’Universià discuteva il bando per studenti in condizioni di disagio, questa mattina Noi Restiamo ha manifestato davanti al rettorato, rinnovando la richiesta di sospensione delle tasse universitarie, in particolare della terza rata, la più gravosa e il cui periodo di riscossione  è caduto nelle prime settimane di epidemia di Covid-19.

Al grido di “Diritto allo studio, dignità” i manifestanti hanno affisso due tazebao agli ingressi di via Zamboni 33. Tantissimi studenti “avranno difficoltà a pagare le tasse – spiega il collettivo – si domandano se è possibile iscriversi al prossimo anno accademico in questa situazione, o hanno dovuto lasciare Bologna”, mentre altri “continuano a dover pagare un affitto altissimo in una città che è stata resa una vetrina per turisti senza che ci sia una una reale tutela”.

“Siamo stanchi di accontentarci delle briciole, non ci sentiamo rappresentati da chi pretende accordi a ribasso. Vogliamo stravolgere la normalità che il mondo della formazione ha seguito fino ad adesso e che ci ha portato ad essere in questa situazione. Vogliamo l’abolizione immediata della terza rata dell’anno accademico, l’annullamento dei criteri di merito e lo stop del numero chiuso.  Vogliamo un diritto allo studio che non sia più un privilegio! Fin quando non ci ascolteranno, continuiamo ad organizzarci!”, ha aggiunto il collettivo in un post pubblicato su Facebook nel pomeriggio.

Ieri, invece, Sgb ha manifestato al Sant’Orsola contro il trasferimento presso altre strutture sanitarie di alcuni servizi, che il Policlinico avrebbe motivato con l’emerganza Covid-19: “Oscuri progetti che l’amministrazione sta perpetrando all’interno della struttura ospedaliera”, secondo il sindacato. “Sgb chede che queste trame siano rese trasparenti, che si sappia il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori che operano all’interno dei servizi esternalizzati a privati. Chiede che sia precisato quando verranno reinternalizzati i servizi e quali incentivi i lavoratori riceveranno. Chiede che i lavoratori possano decidere in assemblea del loro futuro e di quello della struttura pubblica. Vigileremo e continueremo a batterci per una sanità pubblica. Per un lavoro tutelato e che tenga conto della professionalità che ogni giorno gli operatori applicano in reparto e che naturalmente venga adeguatamente remunerata. Chiediamo a chiunque abbia a cuore la sanità pubblica e la tutela del proprio lavoro ad organizzarsi con noi!”.