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Con Sara, Fidan e Leyla nel cuore: “Giustizia per il popolo curdo!” [audio]

Presidio nel decimo anniversario dell’uccisione delle tre compagne e a pochi giorni dal nuovo triplice omicidio di Parigi: “E’ tempo di scegliere tra le armi e i ricatti della Turchia e il grido di resistenza del popolo curdo, una rosa che con tutte le sue spine è pronta a difendere la bellezza della sua rivoluzione”.

09 Gennaio 2023 - 20:01

Un “abbraccio” al popolo curdo nel decimo anniversario dell’uccisione di Sara, Fidan e Leyla e ancora una presa di posizione contro le azioni militari e i ricatti della Turchia di Erdogan. Queste le ragioni del presidio che si è svolto nella serata di oggi in piazza Nettuno. Spiega l’appello lanciato da Làbas e condiviso da diverse realtà come Vag61, Mujeres Libres e Rete Jin: “9 gennaio 2013, Parigi. All’interno del Centro di informazione del Kurdistan Sakine ‘Sara’ Cansize e le sue giovani compagne, Fidan Doğan e Leyla Şaylemez, vengono assassinate con diversi colpi di arma da fuoco alla testa. Il loro assassino morirà prima del processo trascinando con sé tutti i suoi legami con il MIT (servizi segreti turchi) individuati nel corso delle indagini. 23 dicembre 2022, Parigi. Un uomo si presenta al centro culturale curdo ‘Ahmet Kaya’ pistola in pugno. Muoiono Emine Kara, Sirin Aydin e Abdurrahman Kızıl. Ancora una volta le autorità puntano il dito contro la follia e il razzismo. Ancora una volta la comunità curda, raccogliendo già importanti indizi, guarda alla Turchia e alla sua capacità di uccidere in Europa senza alcun problema precisi bersagli politici. 9 gennaio 2023, Bologna. A dieci anni dall’uccisione delle tre compagne curde”, quindi, quello di oggi è stato “un presidio di solidarietà al popolo curdo, per gridare ancora una volta giustizia e per gridare ancora una volta stop alla Turchia e alla sua politica omicida”.

Continua il comunicato: “Mentre Erdogan e lo stato siriano si incontrano dopo anni per determinare il futuro dei confini della Siria, mentre l’esercito turco si ritira da Zap (Iraq) continuando con i suoi attacchi chimici alle spese della resistenza curda”, è necessario di nuovo “scendere in piazza per far sentire il sostegno della cittadinanza di Bologna al popolo curdo. E’ tempo di scegliere. Da una parte le armi e i ricatti della Turchia, dall’altra il grido di resistenza del popolo curdo, una rosa che con tutte le sue spine è pronta a difendere la bellezza della sua rivoluzione”.

Audio dalla piazza: